Assadakah News Agency - Il premier designato dal parlamento del governo libico dell’est del Paese, Osama Hammadm, ha dichiarato di volere istituire un fondo per la ricostruzione di Derna, colpita dalle devastanti inondazioni che hanno causato oltre 10mila morti, decine di migliaia di feriti e sfollati, e ingenti danni. La decisione è stata presa durante il consiglio dei ministri che si è tenuto a Derna. L’esecutivo, non riconosciuto dalla comunità internazionale, ha disposto un progetto di edilizia popolare entro due settimane, che eventualmente verrà assegnato ad altre società. Il governo Hammad ha inoltre concesso due settimane all’Autorità di Supervisione e responsabile della manutenzione dell’ospedale di Derna per eseguire la manutenzione o cedere i lavori.
Come prima misura è stato disposto un piano di intervento per 488 scuole e l’allestimento di 24 scuole mobili entro la prossima settimana. Lo Stato coprirà le rette dei libri scolastici e i preparativi per tutti gli studenti delle zone colpite. Inoltre, l’esecutivo libico con sede in Cirenaica, parallelo al Governo di Unità Nazionale di Tripoli riconosciuto dall’ONU, ha concordato di erogare urgentemente i salari di tre mesi ai dipendenti delle aziende in difficoltà di Derna e delle aree adiacenti colpite dal disastro. Inoltre, il consiglio dei ministri ha affrontato i preparativi in corso per organizzare una conferenza internazionale sulla ricostruzione di Derna prevista il 10 ottobre.
In questo scenario si levano voci dissidenti, per non dire decisamente contrarie, fra cui quella di Saif Al-Islam Gheddafi, figlio del defunto rais, il quale ha apertamente dichiarato: “Il disastro di Derna e della Libia orientale in generale è qualcosa di speciale; l’intero popolo libico ne è stato rattristato, e anche il mondo intero, poiché sono stati uccisi non solo quelli vicini ai torrenti della valle, ma anche le alte torri abitative che sono state trascinate dal torrente. Tutti in Libia e nel mondo si chiedono come sia successo.
Negli anni ’70 furono costruite diverse dighe, fra cui 18 grandi impianti sul fiume, la più importante di queste era Wadi Al-Majnin, e tutti ricordano la disastrosa alluvionedel 1966. Furono inoltre costruite le dighe di Wadi al-Qattara, Wadi Kaam, la più grande in terra battuta del mondo, e Wadi Derna…proprio a Derna c’era un progetto di 2000 unità abitative, il cui tasso di realizzazione è arrivato al 60%. Due progetti per sviluppare il cementificio, il porto e il collegamento navale con Creta. Altri progetti includevano il lungomare, la zona industriale, il sistema di generazione di elettricità eolica, l’aeroporto di Martouba, il restauro della città vecchia e altri nel settore sanitario ed educativo. Derna è la città delle contraddizioni. Ha dato i natali a grandi artisti, intellettuali, banchieri, medici e ingegneri. È stata la capitale dell’arte e della cultura, ma allo stesso tempo ha prodotto i movimenti più oscuri e drammatici…Adesso in ogni caso non ci sono istituzioni statali e mancano specialisti. Una triste verità, ma il problema degli sfollati non sarà risolto e Derna non sarà ricostruita…”.
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