(Agenzia Nova) - Il primo ministro del Governo libico di unita' nazionale (Gun) Abdulhamid Dabiaba, ha ricevuto oggi nel suo ufficio di Tripoli l'inviato delle Nazioni Unite in Libia, Abdoulaye Bathily, per "discutere degli sviluppi della situazione politica nel Paese". Lo riferisce la piattaforma web libica "Hakomitna" ("Il nostro governo"). Ieri, il politico senegalese dell'Onu aveva incontrato a Bengasi il comandante in capo dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Enl), generale Khalifa Haftar, concordando sulla necessita' di completare la bozza delle leggi elettorali proposta dal Comitato misto 6+6 (formato da parlamentari della Camera dei rappresentanti e membri dell'Alto consiglio di Stato).
"L'inviato dell'Onu ha informato il primo ministro dei risultati degli incontri le varie parti politiche durante i suoi recenti viaggi, in cui ha sottolineato la necessita' di creare le condizioni adeguate allo svolgimento delle elezioni il piu' presto possibile", afferma il governo libico. Da parte sua, il premier Dabaiba ha detto di "sostenere lo svolgimento delle elezioni secondo leggi giuste e imparziali".
Bathily ha recentemente avuto diversi incontri con funzionari libici, tra cui Agila Saleh, il presidente della Camera dei rappresentanti con sede nell'est, il capo dell'Alta Commissione elettorale nazionale della Libia, Emad al Sayeh, e Mohamed Takala, nuovo capo dell'Alto Consiglio di Stato della Libia. In questi incontri, l'inviato Onu ha sottolineato l'importanza che il Comitato 6+6 completi le leggi elettorali e che le elezioni si tengano sotto "un governo unificato sostenuto dalle principali parti libiche". Il premier Dabaiba al potere a Tripoli, da parte sua, non sembra intenzionato a cedere il potere a un altro governo non eletto, ancorche' di natura tecnica e incaricato esclusivamente di traghettare il Paese alle elezioni. Tuttavia, il Gun e' sotto crescente pressione per cedere il potere o aprire quantomeno a un rimpasto con il cosiddetto Governo di stabilita' nazionale (Gsn) dell'est.
Vale la pena ricordare che, secondo la normativa libica, le elezioni dovrebbero tenersi entro 240 giorni dall'emanazione delle leggi elettorali. Siccome tali leggi non sono ancora state promulgate, e nella migliore delle ipotesi non saranno approvate prima di diverse settimane ancora, le elezioni in Libia non si terranno prima della fine di maggio 2024. Uno degli ostacoli all'approvazione delle leggi elettorali e' la questione della doppia cittadinanza del futuro presidente: l'Alto consiglio di Stato di Tripoli e' fermamente contrario al doppio passaporto, mentre la Camera dei rappresentanti e' favorevole. Un altro nodo riguarda gli incarichi militari: per il "Senato" i potenziali candidati non dovrebbero provenire dalle Forze armate, mentre per il Parlamento dell'est del Paese, regione dominata dal generale Khalifa Haftar, la questione non sarebbe un problema. C'e' divergenza di vedute anche sulla divisione dei poteri tra il premier e il presidente, cosi' come sull'imposizione della Shari'a, la legge islamica, ma anche sulla fedina penale dei candidati e gli eventuali carichi pendenti.
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