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Libia – Ex comandante Wagner: “Un grave errore strategico”

Assadakah Roma News – Mentre a Tripoli continuano scontri armati fra le opposte fazioni (e di poche ore fa la notizia di sparatorie nelle vicinanze della sede del governo a Tripoli, in via Al-Seka, con spiegamento di forze di sicurezza), la situazione in Libia e in altri teatri di crisi è oggetto di una valutazione senza mezzi termini da parte di Marat Gabidullin, ex comandante del gruppo Wagner, struttura paramilitare russa vicina al Cremlino, i cui contractors sono presenti in diversi Paesi dove Mosca ha interessi in campo tali da essere tutelati senza riserve. Gabidullin spiega il proprio punto di vista in un libro di recente pubblicazione (“Io, comandante di Wagner – Testimonianze unica sull’arma segreta di Putin”).

L’editore russo che doveva pubblicare il libro, è stato direttamente minacciato il giorno prima dell’uscita, da parte di membri dello stesso Gruppo Wagner, che oggi fa capo a Yevgeny Prigozhin, ma in occidente è uscito in libreria lo scorso 11 maggio.

L’ex comandante, ospite di Lucia Annunziata a “Mezz'Ora in Più” su Rai3, ha detto che “per la guerra in Ucraina la soluzione militare non è più possibile, si stanno esaurendo le risorse e il potenziale militare della Russia, questa guerra è stato un errore tragico. Questa guerra si protrarrà per tanti mesi, la Russia diventerà sempre più debole e non sarà più in grado di difendersi dalle minacce che arrivano ad esempio dall'Afghanistan". Gabidullin è critico nei confronti della guerra scatenata dal presidente russo Vladimir Putin in Ucraina. "Io ho scritto un libro per dire ai russi che ci sono queste strutture" come la Brigata Wagner "e che la Russia utilizza molto queste strutture e lo fa in maniera molto dubbia sul piano militare. In Occidente non è così".

L’ex comandante, 50 anni ex pilota dell’aeronautica, afferma che Putin “manda a morire i nostri uomini. Non c’è training, non c’è coordinamento delle azioni.

Lo si è visto anche all’Isola dei Serpenti. Le vittorie in Siria furono dovute principalmente ai morti della Wagner, mentre i generali del Cremlino si fanno belli e vengono promossi. Ma l’Isis non aveva artiglieria, droni turchi, mezzi corazzati. In Ucraina è tutto completamente diverso”.

Il libro, racconta dall’interno, il gruppo Wagner accusato, e quindi anche Gabidullin, di aver commesso i peggiori abusi, stupri, torture e omicidi contro le popolazioni civili nei Paesi in cui è sceso in campo. Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana. Dalla Libia all'Ucraina. Lui stesso ha combattuto nella regione di Lugansk prima di andare in Siria.

Rispetto alla posizione del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov che aveva detto non ci fosse alcun legame tra il gruppo Wagner e il governo russo, l'ex mercenario ha spesso ribattuto dicendo che: "I gruppi privati non possono avere nessun tipo di armi secondo la legislazione russa, quindi quelli che ce le hanno le hanno solo col permesso dello Stato".

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