Assadakah News Agency - Sale ad almeno 5.500 morti e 7.000 feriti, secondo i servizi di emergenza di Tripoli, il bilancio delle vittime delle devastanti inondazioni che hanno colpito la Libia orientale, a seguito del passaggio della tempesta “Daniel”.
"Il bilancio delle vittime è enorme", ha affermato Tamer Ramadan, inviato per la Libia della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, "finora il numero delle persone disperse ha raggiunto le 10.000 unità".Il portavoce Osama Ali ha affermato che non è ancora possibile determinare il numero definitivo delle vittime, con corpi che vengono tuttora recuperati dalle aree colpite.
A Derna, spazzata via dal crollo di due dighe che hanno riversato sulla citta 33 milioni di metri cubi di acqua, gli edifici sono stati devastati, i ponti distrutti, interi quartieri sono stati sommersi e le strade sono scomparse, Secondo l'ultimo rapporto del tenente Tarek al-Kharraz, portavoce del Ministero degli Interni del governo orientale, nella città sono morte finora 3.840 persone, di cui 3.190 sono state sepolte martedì. Ma il bilancio è destinato ad aggravarsi nelle prossime ore.
Secondo una stima fatta al Guardian dal direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, i morti a Derna potrebbero essere anche 20.000. E "almeno 30.000 persone sono state sfollate" ha reso noto l'Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, in un rapporto sulla situazione nella Libia orientale.
L'acqua, hanno raccontato i testimoni, "è salita fino a toccare i tre metri", distruggendo case, trascinando auto e persone, rendono inagibili le strade trasformate in torrenti torbidi di fanghiglia rossastra. E proprio lo stato delle vie di comunicazioni rende difficili le operazioni di soccorso che sono state dirottate in alcuni casi via mare: da Tripoli è partita una nave carica di materiali sanitari. Secondo l'Oim Derna è ora accessibile solo da due ingressi a sud (rispetto ai sette abituali) e le diffuse interruzioni di corrente e della rete di telecomunicazioni stanno limitando le comunicazioni.
La Commissione europea ha annunciato che Germania, Romania e Finlandia stanno inviando aiuti a questa città. L'Ue ha sbloccato una prima dotazione di 500.000 euro e il Regno Unito ha annunciato un primo pacchetto di aiuti di 1,16 milioni di euro per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione libica. Dall'Italia è atterrata in Libia la squadra annunciata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani "composta dal personale del Dipartimento della Protezione civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del Covi, Comando operativo di Vertice interforze (Covi) e del ministero degli Affari esteri che "opererà, d'intesa con le autorità locali, nei territori devastati dall'uragano Daniel". Due C130J dell'Aeronautica Militare sono partiti nel primo pomeriggio di ieri, dall'aeroporto militare di Pisa, per trasportare in tre viaggi il personale dei Vigili del fuoco e, in particolare, esperti di rischio acquatico con relative attrezzature di supporto e materiale logistico di prima necessità.
È attesa anche la nave San Giorgio della Marina Militare, che raggiungerà l'area di Derna per assicurare le funzioni logistiche, di Comando e Controllo, oltre che di supporto sanitario, al previsto dispositivo nazionale di schieramento a sostegno delle popolazioni delle aree alluvionate. Inoltre, è in corso di valutazione, qualora le condizioni sul terreno dovessero richiederlo, anche l'impiego di Nave "San Marco" della Marina Militare. La Croce Rossa Italiana ha già fatto partire una idrovora, un'altra è in partenza e sono già a disposizione, pronti per l'invio, strutture sanitarie, potabilizzatori, gruppi elettrogeni e altro materiale d'emergenza. Oltre a 1.500 sacchi per salme.
Al Papa, "profondamente rattristato", si sono uniti "i sentimenti di sincera partecipazione al dolore dell'amico popolo libico" del presidente Sergio Mattarella. "Solidarietà e vicinanza" anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha sentito sia il primo ministro di Tripoli, Abdul Dabaiba, sia il generale Khalifa Haftar, per assicurare il sostegno nei soccorsi. Sia in Libia che all'estero, la popolazione si è mobilitata per aiutare le vittime. La Giordania ha inviato un aereo per gli aiuti umanitari. È stato inoltre noleggiato un aereo francese che trasporta una quarantina di soccorritori e diverse tonnellate di attrezzature mediche, tra cui un ospedale da campo. L'Egitto allestirà dei campi nella parte occidentale del Paese per ospitare i sopravvissuti all'alluvione. L'Unione europea, attraverso il presidente del consiglio Ue Charles Michel, si è detta "pronta ad aiutare le persone colpite da questa calamità" e ha parlato di "immagini strazianti". Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che gli Usa "stanno inviando fondi di emergenza alle organizzazioni umanitarie e si stanno coordinando con le autorità libiche e le Nazioni Unite per fornire ulteriore supporto". L'Onu, ha annunciato il rappresentante per gli Affari umanitari Martin Griffiths, sta mobilitando le squadre di emergenza. Tre aerei carichi di aiuti e personale inviati dalla Turchia sono già nel Paese africano e l'Algeria ha predisposto un ponte aereo di otto velivoli militari per consegnare beni di prima necessità.La Francia, da parte sua, ha deciso l'invio di un ospedale da campo della protezione civile. Pronta a "fornire la necessaria assistenza" anche la Russia di Vladimir Putin.
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