Assadakah News - La compagnia petrolchimica Arabian Gulf Oil Company con sede a Bengasi, ha concluso un accordo con l’azienda cinese PetroChina per la cessione del 40% dei diritti di estrazione dei bacini petroliferi di Al Nafura e Al Sarir, in cambio di investimenti in infrastrutture e dotazioni per la difesa. Lo riferisce il sito web inglese di proprietà saudita Elaph, citando fonti ufficiali di Bengasi.
Già lo scorso 3 aprile è avvenuto un significativo incontro fra i dirigenti di PetroChina e il comandante in capo dell’Esercito Nazionale Libico (ENL), generale Khalifa Haftar, il figlio, Saddam Haftar, il presidente della National Oil Corporation (NOC) libica, Farhat Bengdara, e il presidente di Agoco (azienda controllata da NOC), Mohammed bin Shatwan. Nell’occasione era stato firmato un contratto di investimento a lungo termine, in base al quale Agoco cede a PetroChina il 40 per cento dell’estrazione dei bacini petroliferi di Al Nafura e Al Sarir, la cui riserva è stimata in 280mila barili di petrolio al giorno. La Cina ha promesso investimenti in infrastrutture per un periodo di 30 anni, oltre ad equipaggiamento e addestramento militare.
Inoltre, un consorzio guidato dalla Cina ha recentemente espresso interesse per la ricostruzione di Derna, devastata dalle inondazioni della tempesta subtropicale provocata dal passaggio del ciclone “Daniel”. Ali al Saidi, ministro dell’Economia del governo di stabilità nazionale (GSN), aveva ricevuto nei mesi scorsi una delegazione del Management Consortium, che comprende la China Railways International Group Company e la britannica Arup International Engineering Company.
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