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Immagine del redattoreRoberto Roggero

Libano - Visita ufficiale di Emmanuel Macron

Assadakah Beirut - Il presidente francese Emmanuel Macron ha concluso oggi la visita di stato in Libano, confermando che il Paese sta finalmente riacquistando la fiducia internazionale, e ha assicurato il sostegno sostegno della Francia, durante la visita al palazzo presidenziale di Baabda, dove ha incontrato il presidente del Parlamento, Nabih Berri, il primo ministro uscente Najib Mikati, e presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, elogiando gli sforzi compiuti e in corso per porre fine al vuoto politico e guidare il Libano verso la ripresa.

Nell’incontro, il premier uscente Mikati ha espresso la sua gratitudine per la visita di Macron e ha sottolineato le discussioni sulle urgenti sfide del Libano: "Ho avuto l'onore questa mattina di accogliere il presidente Emmanuel Macron in Libano. Durante il nostro incontro, abbiamo discusso della situazione attuale e dell'importanza di un sostegno continuo al Libano in tutti i settori, in particolare nella ripresa economica e negli sforzi di ricostruzione. Il presidente Macron ha mostrato grande comprensione delle sfide del Libano e si è impegnato a dare seguito a queste questioni per sostenere il nuovo governo".

Alla domanda sui piani della Francia di fornire sostegno, Mikati ha rivelato che Macron ha promesso di convocare un incontro di follow-up simile alla conferenza di Parigi dello scorso ottobre, volto a sostenere l’esercito libanese e ad aiutare gli sfollati, e ha confermato che la Francia è pronta a sostenere il Libano attraverso un'iniziativa di fondo fiduciario che il governo intende istituire in collaborazione con la Banca Mondiale per la ricostruzione del Sud, con la previsione anche di contributi locali". 

Per quanto riguarda l'imminente scadenza per il ritiro israeliano dal Libano meridionale, Mikati ha dichiarato: "Il primo incontro del presidente Macron sarà con gli ufficiali statunitensi e francesi che supervisionano l'attuazione delle misure relative al cessate il fuoco e la piena applicazione della Risoluzione ONU 1701. Ci informerà su l'esito dell'incontro che si terrà più tardi al Palazzo Baabda. Siamo ottimisti sul fatto che il ritiro sarà completato entro i tempi stabiliti". Mikati ha affrontato anche la questione delle violazioni israeliane, confermando che esse sono attentamente monitorate dalla commissione responsabile dell'attuazione della Risoluzione 1701.  "Si stanno presentando denunce e ci sono assicurazioni che queste violazioni cesseranno entro la fine del periodo di 60 giorni, alla fine di questo mese. Speriamo che queste promesse vengano mantenute", ha dichiarato.

Interrogato sul ruolo della Francia nel garantire il ritiro israeliano, Mikati ha chiarito: "Non abbiamo discusso questa questione specifica con il presidente Macron. Tuttavia, sia la parte francese che quella americana stanno seguendo attivamente la questione. Il presidente Macron ha ribadito il suo impegno a sostenere il Libano e rafforzare cooperazione. Ho sottolineato l’importanza di preservare questa relazione storica tra le nostre due nazioni e i nostri popoli”. Macron ha sottolineato l’importanza che il Libano rimanga immune dalle interferenze straniere, condizione vitale per il mantenimento della pace. 

Macron ha inoltre ribadito il sostegno della Francia all’esercito libanese, in particolare al suo dispiegamento nel sud del Libano: “Continueremo a sostenere l’esercito per garantire che possa estendere la sua presenza e mantenere la sicurezza nel Sud, collaborando nella demarcazione dei suoi confini lungo la Linea Blu”.

Emmanuel Macron è arrivato all'ambasciata francese a Beirut e ha deposto una corona di fiori sulla tomba del “Milite Ignoto”, nell'ambito della sua visita in corso in Libano. Dopo la cerimonia, il presidente Macron, accompagnato dall’inviato presidenziale francese Jean-Yves Le Drian e dal governatore di Beirut, Marwan Abboud, ha visitato l’area di Gemayzeh, incontrando personalità locali. La visita ha poi compreso un incontro con i giovani volontari della Croce Rossa libanese e la “Scuola dei Tre Dottori” per impegnarsi ulteriormente con la comunità libanese.

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