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Libano - Visita ufficiale della premier Meloni

Assadakah Beirut - Giorgia Meloni è in questi giorni in visita nella Repubblica del Libano, giunta all’aeroporto Rafiq Hariri dove è stata accolta dall’omologo Najib Miqati e dall’ambasciatrice d’Italia Nicoletta Bombardiere.

La premier italiana incontrerà le massime autorità libanesi, con cui discuterà la situazione in Medio Oriente, per riaffermare le intenzioni dell’Italia di sviluppare maggiormente la cooperazione per la stabilità della Regione.

Il Libano sta attraversando una delle peggiori crisi della sua millenaria storia, a cui si aggiunge la tensione attuale, derivata dal confinante conflitto fra Hamas e Israele, nel quale è coinvolto ormai direttamente Hezbollah, che ha inoltre ministri al governo di maggioranza.

Giorgia Meloni ha poi incontrato il contingente italiano alla base di Shama, nel teatro operativo della missione internazionale ONU-Unifil e bilaterale Mibil, con più di 1.300 militari italiani.

"Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro. Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza, impegno e sacrificio. Sono giorni difficili in Medio Oriente, in Europa, nel mondo. Quando c'è un incendio il rischio è sempre lo stesso, che le fiamme volino velocemente da un albero all'altro e non si riescano a domare. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare il rischio e voi siete il fossato, la barriera di sabbia che aiuta a non far progredire l'incendio", ha poi spiegato la premier.

"Sono venuta qui oggi soprattutto a dire grazie, a nome dell'Italia per aver scelto di aver indossato una divisa", ha poi aggiunto. La missione Unifil, ha quindi ricordato, è "una missione che per la nostra nazione è indispensabile, in una terra che è culla di grandi civiltà, che per molto tempo è stata anche un modello nella capacità di convivenza fra diverse tradizioni, confessioni religiose. Ribadisco la volontà dell'Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano, in particolare in questo momento storico".

Procede intanto la missione Mibil bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza libanesi. Nel 2024 la consistenza massima del contingente nazionale impiegato nella missione è fissata a 105 persone (erano 190 nel 2023), e include (come lo scorso anno) lo schieramento di un team per la protezione cibernetica delle reti non classificate. Per il 2024 non è previsto l’impiego di mezzi aerei e navali (che erano invece presenti, in un’una unità ciascuno, nel 2023). Il fabbisogno finanziario per il 2024 è stimato in circa 8 milioni di euro, di cui due esigibili nel 2025 (era di oltre 11 milioni e 800mila euro nel 2023).

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