Assadakah Beirut - Il 23 dicembre, gli ingegneri italiani dell’Unifil hanno rimosso un posto di blocco tra Shama e Tayr Harfa nel Libano meridionale, ripristinando l’accesso per peacekeeper, veicoli di soccorso e gente del posto. A renderlo noto è il contingente stesso su Telegram. Cani addestrati hanno contribuito a garantire che l’area fosse al sicuro da mine e ordigni esplosivi prima che i detriti venissero rimossi.
La forza delle Nazioni Unite denuncia il «proseguimento delle distruzioni delle zone residenziali, di terreni agricoli e delle strade» portate avanti dalle forze dell’Idf nel sud del Libano malgrado la tregua entrata in vigore il 27 novembre scorso ed esprime «preoccupazione». Tali attività «sono in violazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701» votata dopo la fine della guerra del 2006 che prevede che solo i militari dell’Onu e libanesi possono essere armati nella regione e il ritiro delle forze dell’Idf, si denuncia. Secondo l’accordo per la tregua, entro 60 giorni dalla sua stipula le forze israeliane dovranno ritirarsi dal Sud del Libano dove dovrebbero essere dispiegati militari libanesi insieme ai “caschi blu”.
Un’ambulanza all’unità di crisi di Tiro
Un’ambulanza dotata delle più avanzate tecnologie per il monitoraggio e la cura di pazienti critici, del valore di oltre 45 mila euro, dono del Lions Club Cagliari – Saint Remy, è stata consegnata dai militari italiani della Forza delle Nazioni Unite (Unifil) all’unità di crisi di Tiro, municipalità che ospita migliaia di sfollati delle aree di confine del Libano meridionale, vittime del conflitto israelo-palestinese. Lo riporta un comunicato del Comando Operativo Vertice Interforze della Difesa. La consegna dell’ambulanza, a cui si aggiunge la fornitura di medicinali, dispositivi sanitari, cibo, vestiti e altri beni di prima necessità, frutto della generosità di numerosi donatori, rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare ai quali il contingente italiano ha dato nuovo impulso a fine novembre.
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