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Libano - Truppe israeliane nel Sud

Assadakah Beirut - I timori di un'ulteriore escalation in Libano si sono materializzati, le truppe israeliane sono entrate nel sud del Paese per “rimuovere la minaccia Hezbollah”, come ha promesso il primo ministro Benjamin Netanyahu. Un'invasione annunciata, anche se gli Stati Uniti parlano di “azioni limitate”, mentre i media parlano di un pesante bombardamento contro i villaggi alla frontiera e di raid che proseguono. Dopo Dahiyeh, le incursioni proseguono nella zona del Wazzani che divide i due Paesi. Le truppe libanesi si sono ritirate dalle posizioni lungo il confine meridionale del Libano con Israele, almeno 5 km a nord della frontiera.

Le forze speciali israeliane hanno dato inizio agli attacchi, dopo l’uccisione di Eid Hassan Nazar, comandante delle unità missilistiche, e Muhammad Jafar Kasir, capo dell’Unità 4400, fra i leader più anziani di Hezbollah. Hanno poi avuto inizio le operazioni via terra, le prime dopo i 33 giorni del 2006 in una nuova sfida a Hezbollah dopo una nuova sfida a Hamas, ma soprattutto in una nuova sfida all’Iran, che da parte sua non ha intenzione di intervenire direttamente in Libano o a Gaza, nonostante le affermazioni dell’Ayatollah Mohammad Hassan Akhtari, che aveva indicato la possibilità di inviare reparti armati sulle Alture del Golan.

Naim Qassem, vicesegretario generale di Hezbollah, ha dichiarato: “Siamo pronti ad affrontare lo stato sionista sul terreno, non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi”. Anche il premier libanese Najib Mikati ha fatto sapere che il suo governo è risoluto a inviare l'esercito nel Sud del Paese. Esplosioni anche nella capitale siriana, Damasco.

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