Assadakah News - Ancora un attacco all’Unifil da parte dell’esercito israeliano. Un tank ha colpito una postazione nel sud del Libano, vicino a Kafer Kala, dove è di stanza il contingente spagnolo. Un carro armato Merkava dell’Idf ha sparato alla torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata, come negli attacchi precedenti, con fuoco diretto e intenzionale.
Da Tel Aviv continuano a non arrivare aperture, nel frattempo si moltiplicano gli “incidenti” perché i combattimenti si svolgono in zone adiacenti alle basi Onu.
La situazione sul terreno continua ad essere preoccupante nonostante proseguano i tentativi di fermare le ostilità. La burocrazia Onu è lenta, e il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto, insieme al collega francese Sébastien Lecornu, ha convocato in videoconferenza i ministri dei 16 Paesi europei che partecipano a Unifil, per rivedere le regole d’ingaggio della missione, e la necessità di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori spiacevoli episodi.
Crosetto ha dichiarato che esiste l’eventualità di potenziare Unifil, aumentando il numero dei militari e definendo regole più efficaci, ma Israele deve ritirarsi. Non pare esserci più molto spazio per trattative diplomatiche. Un’ulteriore occasione per spingere ad intervenire con urgenza sull'esigenza di garantire la sicurezza al contingente Onu in Libano. I numeri sono fondamentali per l’Onu, la capacità di aggregare consensi intorno ad una proposta diventa quindi determinante, soprattutto perché non c'è più tempo. Il sud del Libano è ormai fuori controllo: con Hezbollah che viene raffigurato come sull’orlo della disfatta, rimangono però numerose sacche di resistenza che si muovono autonomamente per cui è impossibile sapere chi si trova di fronte la prima linea israeliana.
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