Assadakah Beirut - Dopo circa due anni di continua agonia, in seguito alle ferite riportare il 20 agssto 2020, quando al porto della capitale libanese è avvenuta la devastante esplosione, è morto Hahhad, che porta il numero delle a 240. Un’esplosione che è stata classificata fra le dieci più potenti non nucleari della storia e che ha praticamente distrutto un terzo della città. Rimangono ancora non identificati quattro corpi, tre donne e un uomo.
L'inchiesta libanese sull'esplosione delle 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, per anni custodite nel porto, al centro della capitale libanese, è di fatto bloccata dalle misure giudiziarie messe in atto dall'oligarchia politica al potere in Libano. Il giudice Tareq Bitar, incaricato delle indagini, è stato da più di sei mesi bloccato di fatto nel suo lavoro da una lunga serie di tentativi di ricusazione presentati dagli avvocati di alcuni ex ministri e deputati. Questi sono stati accusati formalmente, assieme ai vertici di sicurezza e istituzionali, di essere stati al corrente della presenza del materiale altamente esplosivo nell'hangar numero 12 del porto di Beirut, e di aver permesso che il nitrato di ammonio potesse rimanere incustodito in quella sede, a pochi passi dal centro abitato della capitale.
Comments