Lorenzo Somigli (“Il Tazebao”) - C’è una via locale per risolvere il problema sempre più urgente dei rifiuti. È il cuore della proposta che l’Ingegnere Ambientale Ziad Abichaker sta elaborando per le 26 amministrazioni del Libano: un’autogestione del ciclo dei rifiuti a partire dalle comunità locali in modo che ciò che viene prodotto e utilizzato venga ripensato e riusato.
Una completa presa di coscienza collettiva del problema. È proprio nelle comunità locali che il problema dei rifiuti è più pressante, talvolta esplosivo ma è anche dove si sperimentano pratiche di riuso e riciclo con ampio coinvolgimento delle persone e processi produttivi meno impattanti e dove, inoltre, anche la politica deve saper rispondere velocemente.
Il Libano ha già vissuto negli anni passati una grave crisi dei rifiuti culminata con le proteste nel 2015, eppure le discariche sono ben oltre il completamento e regolarmente ci sono roghi. Ancora oggi non il paese non ha sistemi di trattamento delle acque reflue che vengono scaricate direttamente in mare. Il problema è, come altrove, estremamente grave. Prima di dettagliare il piano, il Dr. Abichaker sviluppa riflessione saggia: anche i rifiuti possono essere una risorsa, da ripensare e sfruttare. Seguendo questa filosofia, nel suo quartier generale del Badaro a Beirut molti oggetti sono riciclati: pareti, porte, soffitti sono fatti con materiali riciclati, come la carta, e sono perfettamente fonoassorbenti e isolanti.
“Prima di tutto – spiega – bisogna aver chiara la capacità degli impianti esistenti, se presenti, e quale sia il fabbisogno giornaliero della comunità. Chiarito questo andremo a definire quanti impianti di trattamento e riuso sono necessari per la singola comunità in modo che si renda completamente autonoma”. Tra i vari oggetti che popolano il suo studio immancabili bottiglie e bicchieri di vetro realizzati con i detriti dell’esplosione del porto di Beirut. L’esplosione ha prodotto un’ingente quantità di detriti che, grazie a buoni esempi come questo, non sono finiti in discariche già piene ma sono diventati un oggetto di design sempre più apprezzato. Negli anni ha sviluppato diversi progetti: Beirut Planting Roofs (2017) per la coltivazione sui tetti di verdura, Green Glass Recycling Initiative Lebanon (GGRIL, 2018) che si riconnette alla tradizione fenicia del vetro soffiato, mentre nel dicembre 2021 ha iniziato a sostituire i tombini rubati nella municipalità di Beirut con delle griglie in plastica riciclata.
Comments