Assadakah Beirut - Il premier libanese Najib Miqati ha ricevuto a Beirut una delegazione del Fondo monetario internazionale incaricata di negoziare col governo libanese l'accesso del Libano, in default economico, ai tanto attesi aiuti per uscire dalla peggiore crisi degli ultimi decenni.
Il sistema bancario libanese è fallito nel 2019. E da allora il paese è travolto da un collasso valutario che ha spinto più di due terzi della popolazione a vivere sotto la soglia di povertà.
Come riferiscono i media di Beirut, alla riunione ha partecipato il vicepresidente del consiglio, Saade Chami, già membro del Fondo monetario internazionale. A capo della delegazione del Fmi c'è Ernesto Ramirez-Rigo, responsabile dell'area Pakistan, Medio Oriente, Asia Centrale.
Nel comitato libanese per i negoziati, oltre a Saade c'è il governatore della Banca centrale libanese Riad Salame, inquisito per traffici illeciti in Libano e in diversi paesi europei; e il ministro delle finanze Yousef Khalil. Quest'ultimo, già membro della Banca centrale, è vicino all'inamovibile presidente del parlamento Nabih Berri, ex signore della guerra, accusato di diversi reati, commessi durante la guerra civile e da più parti accusato di corruzione e malgoverno.
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