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Libano – Patriarca Rahi: “Formazione del governo, priorità assoluta”

Assadakah Beirut - Il patriarca maronita, cardinale Bechara Boutros Al-Rahi, ha criticato la continua prevaricazione e indifferenza riguardo alla questione della nuova formazione del governo, sottolineando che "la mancata facilitazione della formazione di un nuovo gabinetto con pieni poteri costituzionali, che gode di rappresentanza nazionale, politica e cartacea, è un atto di sabotaggio». Ha aggiunto: "L'uscita dal Paese senza governo alla fine del patto e alla vigilia delle elezioni presidenziali comporterà inevitabilmente l'indebolimento del fattore di rappresentanza della legittimità libanese come riferimento nazionale per i negoziati con la comunità internazionale.. .per cui le forze de facto mantengono il controllo della decisione nazionale e del destino del Libano".


Al-Rahi teme che "questa situazione porti al crollo dello stato e aumenti la rabbia della gente, poiché renderebbe i conflitti e gli insediamenti della regione a spese del Libano, come è avvenuto negli ultimi decenni".

Le parole del Patriarca sono giunte nell'omelia di questa mattina mentre presiedeva la sesta Messa domenicale di Pentecoste presso la Chiesa Estiva Patriarcale di Al-Diman. Ha proseguito sottolineando il rifiuto di qualsiasi "manipolazione del diritto presidenziale", sottolineando "la necessità di rispettare questo diritto alla sua scadenza costituzionale, e di eleggere un presidente che sia politicamente esperto, rispettabile, coraggioso e imparziale, uno statista neutrale nella sua integrità e impegnato nel suo patriottismo".

Al-Rahi ha affermato che tutti i contendenti devono porre il Paese sulla via della vera salvezza e di un cambiamento positivo, aggiungendo che "le condizioni del Paese richiedono che questo presidente sia eletto all'inizio del periodo costituzionale, non alla sua fine, al fine di per rassicurare le persone, calmare gli animi e ravvivare le speranze". Riferendosi ai negoziati per delimitare i confini marittimi tra Libano e Israele, in modo che il Libano possa estrarre le sue legittime risorse di petrolio e gas, al-Rahi ha ritenuto che "il successo di questi negoziati dipende principalmente dalla forza dell'unità della posizione libanese dietro legittimità". Ha aggiunto: "Lo Stato non può negoziare mentre altri testano militarmente i negoziati... Nonostante le assicurazioni internazionali che riceviamo, nessuno può prevedere se la regione sarà alla vigilia di eventi militari o pacifici, ma è certamente alla vigilia di alcuni sviluppi. Pertanto, l'interesse supremo del Libano richiede che il dossier dei negoziati di confine sia neutralizzato dal gioco politico, dai diritti interni e dai conflitti regionali, poiché è tempo che tutte le parti si radunino attorno all'interesse del Libano".

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