Assadakah Beirut - Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha deciso di prorogare la fine del mandato della forza di pace dei Caschi Blu della missione Unifil in Libano, causando per altro un sensibile aumento della tensione sul campo.
Unifil è presente in Libano dal 1978, con circa 11mila militari e personale per l’ordine pubblico, con una forza formata da contingenti di 45 Paesi. Attualmente è sotto comando italiano.
La richiesta di intervento era stata inoltrata dalla Francia al governo libanese, per consentire un pronto e completo accesso alle aree a nord della Linea Blu, al confine con Israele, dove lo scorso anno sono stati scoperti diversi tunnel.
La decisione del Consiglio di Sicurezza si allinea per altro alla politica americana, e alle dichiarazioni della Casa Bianca che hanno espresso soddisfazione per "la fine della compiacenza fra Unifil e l'Iran, attraverso l'organizzazione terrorista collegata Hezbollah". Allo stesso tempo, la proroga della missione è vista da molti come elemento di stabilità in una regione dagli equilibri estremamente delicati. Il Consiglio di Sicurezza ONU ha prorogato la missione, secondo i termini della Risoluzione 2591 del 2021, che condanna le violazioni della Linea Blu, sia aeree che terrestri, invitando le parti a rispettare la cessazione delle ostilità, prevenire qualsiasi violazione della Linea Blu e rispettarla nella sua interezza, e di cooperare pienamente con le Nazioni Unite.
Il Consiglio ha inoltre esortato Israele ad accelerare il ritiro delle truppe dal nord di Ghajar, in coordinamento con Unifil.
In altri termini, l’ONU esorta tutte le parti a rispettare gli obblighi di rispetto e mantenimento della sicurezza, ribadendo la sua richiesta di una rapida conclusione delle indagini del Libano su tutti gli attacchi contro la missione, in particolare gli incidenti del 4 agosto 2018 e 10 febbraio 2020.
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