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Libano - Onomastici e chiese


Camille Eid - Cerco oggi di pubblicare due schede perché, oltre alla festa di S. Teresa d’Avila, le chiese maronita e siriaca celebrano la memoria di Sant’Isaia l’Aleppino مار شعيا الراهب أوالحلبي, un monaco del V secolo, da non confondere quindi con l’omonimo profeta.

Le due figure, il monaco e il profeta, convivono tuttavia pacificamente su una collina vicino a Broummana, dove si trovano tre luoghi di culto – maronita, melchita e ortodosso – dedicati a Mar Chaaya (abbreviazione locale di Achaaya, Isaia), tanto da dare alla vicina frazione il nome di Mar Chaaya-Mzakkeh.

È in questo bellissimo luogo che nell’anno 1700 è nato l’Ordine Antoniano Maronita di Sant’Isaia che conta moltissimi monasteri sia in Libano che all’estero. Riprendo da un articolo uscita dieci anni fa su 30Giorni. «Tutto comincia con il vescovo Gebraël Blouzani, futuro patriarca della Chiesa maronita, che, nel 1673, decise di fondare il monastero di Nostra Signora a Tamiche, nel nord del Libano, rendendolo sede del suo vescovado», racconta padre Maged Maroun. «Dopo aver educato molti giovani alle regole della vita monastica orientale, li inviò a edificare il monastero di Sant’Isaia a Broummana, in cima a una collina nota come “Aramta”. Dove, il giorno della festa dell’Assunzione del 1700, fu celebrata la prima messa.

La zona era abitata principalmente da drusi (…) L’emiro Abdullah Abillamah, capo dei drusi della zona, aveva accolto talmente di buon grado l’arrivo dei monaci da decidere, insieme con altri emiri della zona, di mandare i propri figli a studiare dai monaci antoniani. Molti di loro chiesero di essere battezzati. Anche a motivo di tutto ciò, papa Clemente XII approvò il nostro ordine con la bolla Misericordiarum Pater, il 17 gennaio 1740». Un’altra chiesa dedicata a Mar Chaya si trova nella località di Qartada, distretto di Baabda.

Pure a Roma, il Collegio antoniano maronita è proprio dedicato a Sant’Isaia. L’arrivo dei monaci a Roma risale al 1906, con un primo seminario sul Gianicolo. I sacerdoti che vi risiedono si specializzano in Musica sacra, Diritto canonico, Scienze ecclesiastiche orientali e Dialogo islamo-cristiano al Pontificio Istituto Orientale (Pio) e al Pontificio Istituto di Studi arabi e d’islamistica (Pisai).

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