Patrizia (Assadakah News) - Il Natale in Libano è una celebrazione che trascende il significato puramente religioso per abbracciare l’essenza di un popolo che vive la fede e la tradizione come un linguaggio di bellezza e appartenenza. In questa terra dove le montagne incontrano il Mediterraneo, il Natale non è solo una festa, ma una dichiarazione d’identità, un dialogo tra il sacro e il quotidiano.
Già a dicembre, le città e i villaggi libanesi si preparano per l’arrivo della Natività. A Beirut, l’atmosfera natalizia si rivela nei grandi alberi illuminati e nelle decorazioni scintillanti che ornano le strade principali. In contrasto, i villaggi montani, come Ehden o Bcharre, offrono una celebrazione più intima, dove la neve, spesso presente, trasforma il paesaggio in un dipinto che evoca tranquillità e riflessione.
Le chiese, custodi di una storia millenaria, diventano fulcro della vita comunitaria. La Vigilia di Natale è un momento di raccoglimento: le campane risuonano tra le valli, e i fedeli si riuniscono per assistere alle messe solenni. Le preghiere, recitate in arabo, aramaico e latino, creano un ponte tra passato e presente, unendo le generazioni sotto la stessa luce di fede.
Ma il Natale in Libano non si esaurisce nei riti religiosi. È anche una festa di condivisione e di gioia. Le famiglie si riuniscono attorno a tavole imbandite con piatti che parlano della ricchezza culturale del paese. Il meghli, un dessert speziato preparato per celebrare le nascite, è un omaggio simbolico alla vita, mentre i maamoul, piccoli dolci ripieni di datteri o noci, raccontano di mani pazienti e tradizioni tramandate nel tempo.
I mercatini di Natale, sempre più diffusi nelle città, aggiungono un tocco moderno alla festa, senza però tradire le radici. Qui si trovano artigianato locale, addobbi natalizi e prodotti tipici che raccontano la storia di un popolo capace di reinventarsi pur rimanendo fedele a se stesso. I canti natalizi, che riecheggiano in arabo e nelle lingue occidentali, creano un’armonia che parla di unità in un paese spesso segnato dalle divisioni.
E poi c’è la natura, parte integrante di questa celebrazione. I cedri, simbolo eterno del Libano, sembrano inginocchiarsi in silenzio sotto il peso della neve, testimoni del tempo e della spiritualità. Il mare, invece, offre il suo riflesso alle luci delle città, come un invito a guardare oltre l’orizzonte, verso un futuro di pace e speranza.
Il Natale in Libano non è mai solo un momento isolato. È un riflesso della resilienza di un popolo che, tra le difficoltà della storia, ha sempre trovato nella fede e nella tradizione il filo conduttore per mantenere viva la propria identità. È una celebrazione che parla di radici profonde, ma anche di apertura e accoglienza.
In ogni luce che brilla, in ogni preghiera sussurrata, il Natale in Libano è un inno alla capacità umana di sperare e di costruire, un giorno dopo l’altro, un mondo dove la bellezza e la fede camminano mano nella mano.
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