Assadakah News - Un crimine, senza “se” e senza “ma”. I fatti parlano chiaro: mentre la diplomazia è impegnata nel concludere il cessate-il-fuoco in Libano, oggi pomeriggio, 26 novembre, l’aviazione israeliana ha condotto un massiccio attacco su Beirut, colpendo simultaneamente 10 punti, inclusi quartieri centrali della città. Il raid israeliano ha colpito in un quartiere commerciale centrale di Beirut, poco dopo che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva detto che il governo avrebbe accettato una tregua con Hezbollah.
Per la prima volta, sono state ordinate evacuazioni anche in zone centrali come Hamra. Il ministero della Salute libanese ha riferito che almeno dieci persone sono morte e un quartiere del centro è stato colpito senza preavviso. Israele ha dichiarato di aver colpito 20 obiettivi legati a Hezbollah, e l’agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito che uno dei bombardamenti ha distrutto un edificio di quattro piani che ospitava degli sfollati.
L’attacco è avvenuto poche ore prima dell’inizio della riunione del governo israeliano per discutere un accordo di cessate il fuoco, che prevede il ritiro di Hezbollah a Nord del fiume Litani e la creazione di una zona cuscinetto sorvegliata da truppe libanesi e Caschi Blu.
Non è raro che l’attività militare venga intensificata prima di una sospensione delle ostilità, per garantire che il maggior numero possibile di obiettivi militari possa essere stato raggiunto, ma è un fatto vergognoso che, mentre si stia discutendo di pace, si continui a uccidere.
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