Assadakah Beirut - I giudici francesi, tedeschi e lussemburghesi dovrebbero arrivare a Beirut all'inizio della prossima settimana per approfondire l’inchiesta circa i casi di corruzione e negligenza finanziaria che coinvolgono il governatore della Banque du Liban, Riad Salameh.
Secondo le informazioni trapelate, i giudici dovrebbero iniziare le procedure di interrogatorio il 14 gennaio. I magistrati ascolteranno il governatore della Banque du Liban e il fratello, oltre ad altre persone coinvolte, fra amministratori e funzionari di alto livello dell’istituzione bancaria.
Sulla base delle sessioni organizzate dalla Procura della Cassazione libanese, circa 25 persone sono state convocate al Palazzo di giustizia, nell'arco di cinque giorni.
Gli avvocati della Procura della Cassazione libanese trasmetteranno agli interrogati le domande poste dagli investigatori europei, che naturalmente saranno presenti. Tuttavia, nessuno è legalmente obbligato a rispettare la citazione, in quanto la magistratura libanese ha deciso di non emettere mandati per la comparizione. Inoltre, com’è noto, una persona che ha accettato di comparire in tribunale può esercitare la facoltà di non rispondere. Nessuna richiesta è stata ancora fatta alla procura per mettere in discussione la legalità dei giudici stranieri che avviano indagini sulle indagini condotte dalla magistratura libanese. In ogni caso, sembra che il Libano non beneficerà degli esiti delle indagini europee, in quanto gli Stati esteri hanno già sequestrato beni contesi sui rispettivi territori. L'ufficio del procuratore libanese ha successivamente richiesto il sequestro di questi beni, ma il Libano non è considerato prioritario da questo punto di vista, in quanto il dipartimento del contenzioso statale non ha preso "misure necessarie", inclusa la decisione di nominare un avvocato statale.
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