Camile Eid – Esprimendo le felicitazioni per tutte coloro che portano il nome Barbara, da ricordare che la santa è famosa da tempi antichi in Libano dal momento che alcuni storici della Chiesa fanno risalire le sue origini alla città di Heliopolis, l'attuale Baalbek. Lo stesso grazioso tempietto di Venere (che assieme a quelli di Giove e Bacco rendono famosa questa città) fu trasformato sotto Teodosio in una chiesa consacrata a Santa Barbara.
Oltre a Baalbek, che conta una nuova chiesa dedicata insieme a Barbara e Tecla, troviamo in Libano altre chiese dedicate alla santa. Due (vecchia e nuova) si trovano nella località che porta proprio il nome di Berbāra, poco a nord di Byblos. Si dice che i primi abitanti che venivano da Baalbek hanno portato con sé il culto della santa.
Nella zona di Byblos, abbiamo altre due chiese, ad Amshit e a Mishmish. Nel distretto di Batroun, a Tannourine e Zan. Più a nord, nel distretto di Koura, tre chiese: ad Amioun, Kousba e Rasmaska. Nel Nord del Libano, a Zgharta e a Beino-Qboula (Akkar) e nella valle della Beqaa, a Zahle in un quartiere che porta il nome della santa. Nel Sud, ad Anan, distretto di Jezzine. A parte le antiche chiese, andate perdute i quasi, come a Blouza, Bsharre, Aqoura e Ras Baalbek.
La vigilia della festa è celebrata dai bambini libanesi come una sorta di carnevale, con tanto di maschere (si narra che per sfuggire ai suoi persecutori, la ragazza dovette travestirsi) e di "dolcetto o scherzetto". Dolci specifici vengono preparati per l'occasione (non fatemi domande sull'argomento, per favore) tra cui uno a base di grano bollito con zucchero, noci e mandorle.
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