Roberto Roggero - E’ la notizia del momento: il comando in capo delle forze armate israeliane ha approvato i piani operativi per un attacco al Libano. In realtà è più un’illusione che un progetto realizzabile, e le lezioni del passato lo testimoniano, per cu i è probabile che la decisione sia solo relativa a un rafforzamento per accelerare la prontezza delle forze sul terreno. Questo mentre gli aerei colpiscono obiettivi di Hezbollah nel Libano del Sud.
l capo del Comando Nord dell’IDF, generale Ori Gordin, e il capo delle operazioni, generale Oded Basiuk, hanno approvato i piani per il Libano e li hanno trasmessi al comando supremo a Tel Aviv, a seguito della recente intensificazione dei combattimenti con Hezbollah lungo il confine. In altre parole gli alti comandanti hanno preso decisioni riguardanti l’accelerazione della prontezza delle forze sul terreno, soprattutto dopo la diffusione di un filmato ripreso dall’alto del porto di Haifa girato da un drone di Hezbollah che è riuscito a rientrare il Libano.
Intanto, gli aerei della IDF hanno colpito diversi obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, comprese le infrastrutture a Taybeh, Odaisseh e Jebbayn, e un edificio ad Ayta ash-Shab. Che la tensione stia salendo lo si può capire da due fatti che sembrano separati ma che invece rivelano pericolosi segnali. Il primo riguarda una dichiarazione del ministro degli Esteri, Israel Katz: “Siamo vicini al momento cambieremo le regole del gioco contro Hezbollah e il Libano in una guerra totale, Hezbollah sarà distrutto e il Libano sarà colpito duramente”.
Il secondo è stata una dichiarazione rilasciata dal primo ministro Netanyahu nella quale si è lamentato del comportamento dell’amministrazione americana nei confronti di Israele che ha pesantemente ritardato, se non del tutto bloccato, gli aiuti militari, mentre l’amministrazione Biden, anziché aiutare l’unico alleato che rimane in Medio Oriente, sta cercando accordi con l’Iran per bilanciare la partita con Hezbollah.
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