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Libano – La Rivoluzione della Dignità

Assadakah Beirut - Prima ancora delle richieste per la ripresa dalla crisi economica, i libanesi pretendono quella dignità e integrità sociale che spetta di diritto. Le recenti proteste di migliaia di manifestanti, che hanno circondato il palazzo del Parlamento, rivolgendo ai deputati epiteti come “Ladri!” e “Mafiosi!”, ne sono un chiaro esempio.

La popolazione libanese è decisamente stanca di pagare lo scotto di una classe politica che ormai è più che evidentemente giunta al termine dei suoi giorni. Il Paese, che è un esempio per il mondo in fatti di convivenza delle diversità, è più che mai unito sotto la bandiera dell’unificazione per il bene comune, dimostrando che i tentativi di alimentare le divisioni per poter meglio esercitare il potere non sono serviti e non serviranno. A ulteriore dimostrazione, anche le autorità religiose si sono apertamente schierate con la popolazione, esausta di subire le conseguenze dell’oppressione della corruzione.

Il patriarca maronita Bishara Rai ha riunito il consiglio dei patriarchi cattolici e ortodossi, condannando “la deviazione e la corruzione” del sistema politico, e invitando il presidente della Repubblica, Michel Aoun, ad assumere le necessarie decisioni riguardo alle richieste della gente: “Il popolo ha ragione a manifestare per esprimere il proprio dissenso sulle scelte politiche che negano anche i diritti minimi. Basta con le promesse, è tempo di fatti concreti”.

L’esercito è intervenuto a Beirut, Sidone, Tiro ma le strade e le piazze sono comunque piene di gente. La lotta di questi giorni è per la dignità delle persone. Nel centro di Beirut continuano gli assalti e le sassaiole, le voci di Beirut dicono che il governo ha le ore contate.

Fra i manifestanti, anche centinaia di imprenditori e risparmiatori hanno assediato ieri il Parlamento per impedire il raggiungimento del numero legale. All’ordine del giorno la discussione e approvazione di una legge lesiva dei diritti dei risparmiatori. La legge denominata “Controllo dei capitali” avrebbe dovuto limitare il trasferimento dei soldi depositati. È una pratica che le banche hanno seguito in questi due anni di crisi finanziaria del paese, ma inserirla come una norma giuridica è considerato una protezione da parte dell’élite politica a favore dei banchieri. “Ladrocinio legalizzato” hanno gridato i manifestanti. La seduta per mancanza di numero legale è stata rinviata.

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