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Libano - La comunità si unisce nella diversità

Assadakah Beirut - Il deputato di “Assemblea Democratica”, Wael Abu Faour, ha dichiarato che “Walid Jumblatt è garante dell’identità arabo-islamica della comunità drusa dalla Palestina, Siria e Libano”, insieme a Taymour Jumblatt e a Mukhtara, in questa affiliazione araba e islamica dei drusi della Siria, del Golan, della Palestina e dovunque nel mondo”.

"I drusi non sono una minoranza in questa terra, né una minoranza settaria né una minoranza religiosa, etnica o razziale, ma piuttosto fanno parte della maggioranza araba islamica in questa nazione", ha affermato Abu Faour. Walid Jumblatt è il guardiano di questa identità araba e islamica, e dopo di lui Taymour Jumblatt è il garante di questa identità araba e islamica contro chiunque voglia manometterla”.

Le sue parole sono arrivate mentre rappresentava Jumblatt nel patrocinare una cerimonia di firma del libro del giornalista e scrittore Hassan Bahmad nel suo recente lavoro in onore del grande poeta arabo Samih al-Qasim nel decimo anniversario della sua scomparsa, in un raduno nazionale druso unificante tra il Golan, Palestina e Libano su invito del Consiglio Sociale e culturale della Bekaa occidentale e di Rashaya e della Casa progressista, tenutosi presso la sede della scuola Al-Irfan a Dahr al-Ahmar.

“Siamo diversi e distinti, ma se le nostre opinioni divergono, ciò non esclude la nostra unione nazionale. Nel nostro libro nazionale non c’è posto per il tradimento o l’espiazione politica... Quando si tratta della questione della Palestina, siamo diversi su questo argomento, ma la differenza non significa che qualcuno da questa parte o da quello abbia il diritto di rimproverare l’altro nella sua appartenenza o nazionalismo, perché siamo tutti figli di questa patria e tutti ne abbiamo a cuore”, ha sottolineato Abu Faour. “Questa persistenza, rappresentata da Samih al-Qasim e da molti dei figli della Palestina occupata, è diventata oggi un vero dilemma per l’occupazione israeliana, che vede più di un milione e duecentomila arabi, equivalenti al 22% della popolazione la dimensione dell’elettorato israeliano, così come lo sono gli arabi aggrappati alla loro identità araba”.

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