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Nell’appello alla comunità internazionale i presuli libanesi chiedono un cessate il fuoco immediato e il ritorno degli sfollati alle loro case
Basta con l’aggressione, ritorni la pace e gente da troppo tempo martoriata ritrovi la propria dignità. C’è tutto questo nell’appello che i vescovi della Chiesa maronita hanno rivolto al mondo da loro incontro a Bkerké, cittadina sulla baia libanese di Jounieh. Assieme al loro Patriarca Béchara Raï, i presuli del Libano hanno messo al centro della loro riunione mensile il conflitto in corso a Gaza e nel loro Paese, chiedendo alla comunità internazionale di adoperarsi per “un cessate il fuoco immediato” e per l’applicazione della risoluzione Onu 1701, che consenta “il ritorno degli sfollati alle loro case e porre fine alle aggressioni israeliane che violano la sovranità nazionale del Libano” – richiesta venuta in modo unitario da vari leader religiosi del Paese.
La gratitudine dei vescovi
Diversi i motivi di gratitudine espressi dai vescovi maroniti. Al Papa per la sua vicinanza costante e in particolare per la canonizzazione dei "martiri di Damasco” dello scorso 20 ottobre e anche al presidente francese Macron, che ha deciso di convocare una conferenza internazionale a sostegno del Libano. Un apprezzamento è stato rivolto inoltre ai libanesi per l’accoglienza “con dignità” agli sfollati, con l’auspicio che si rafforzino le strutture deputate al sostegno di chi è costretto a fuggire, “in collaborazione con le autorità locali e le organizzazioni di sicurezza”.
Salvare l'anno scolastico
Al Ministero dell'Istruzione infine la richiesta di costituire “un comitato centrale speciale in rappresentanza delle scuole private e ufficiali, per mettere in atto un meccanismo che possa salvare l'anno scolastico in tutti gli Istituti”.
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