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Libano - Hezbollah si piega ma non si spezza

Assadakah News - Venerdì 27 settembre, lo Squadrone 69 dell’aviazione israeliana ha sganciato 80 bombe “Bunker Busters” su Beirut, uccidendo il numero uno di Hezbollah Hassan Nasrallah. Un’operazione condotta con estrema precisione, culmine di anni di infiltrazioni, spionaggio e azioni sotto copertura che ha portato, nel giro di 10 giorni, all’eliminazione di non poche figure di riferimento di Hezbollah.

L’offensiva di Israele contro gli Hezbollah è iniziata ufficialmente il 17 settembre, con l’esplosione di migliaia di cercapersone in Libano e in Siria. Poi, ondate continue di bombardamenti e attacchi di precisione che, oltre a uccidere i comandanti di Hezbollah, hanno causato la morte di civili indifesi e innocenti, fra cui moltissime donne e bambini.

Il Mossad e l’intelligence militare israeliana, nel corso degli anni, hanno investito risorse considerevoli per raccogliere informazioni vitali sulla leadership e le strategie di Hezbollah. “Hanno capito che questo sarà un conflitto prolungato”, ha spiegato Chip Usher, ex analista della Cia per il Medio Oriente.

L’Unità 8200, la squadra dell’intelligence israeliana specializzata nel cyber warfare, ha costruito sistemi informatici all’avanguardia per intercettare le comunicazioni e ha creato nuovi team all’interno dei ranghi del gruppo per far sì che le informazioni fossero inviate rapidamente all’esercito e all’aviazione. Tel Aviv, inoltre, ha fatto volare sempre più satelliti e droni sopra il Libano, in modo da fotografare continuamente le basi di Hezbollah e registrare anche le più piccole modifiche agli edifici che potrebbero, per esempio, indicare la costruzione di un deposito di armi. In più, è stata sfruttata anche la vicinanza geografica con il Libano, per far infiltrare in profondità dei commando sotto copertura, incaricati di condurre delicate missioni di intelligence.

Nel 2008, Mossad e CIA hanno collaborato per eliminare Imad Mugniyah, figura di alto livello di Hezbollah. Nel 2020, l’intelligence israeliana ha monitorato i movimenti del generale iraniano Qassem Soleimani, il comandante in capo della Guardia della Rivoluzione Islamica in Iran, e ha passato le informazioni agli americani, che hanno provveduto ad ucciderlo in un attacco con drone all’aeroporto di Baghdad, violando per altro la sovranità irachena.

Nel giugno scorso, gli israeliani hanno eliminato Fuad Shukr, confidente di Nasrallah ritenuto il numero due di Hezbollah. All’inizio di settembre, le forze speciali delle IDF hanno condotto un raid in una fabbrica di missili segreta in Siria, guidate dalle informazioni raccolte dall’Unità 8200. Poi, l’operazione dei cercapersone, resa possibile grazie alla creazione di una compagnia fasulla da parte del Mossad, che ha acquisito la licenza per fabbricare i dispositivi da una società taiwanese. Alcuni giorni dopo, è stato ucciso anche Ibrahim Aqeel, alto comandante militare di Hezbollah, ed è stato spazzato via il comando delle forze speciali Radwan. Infine, è stata la volta di Hassan Nasrallah, il bersaglio numero uno. I libanesi però non sono ancora stati sconfitti, come i palestinesi, ed è difficile credere che, nonostante la tecnologia bellica israeliana, possano arrendersi un domani.

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