Assadakah Beirut - Il vice segretario generale di Hezbollah, Sheik Naim Qàssem, ha dichiarato poco fa che il Partito di Dio alleato dell'Iran respinge le proposte di mediazione americane per un accordo con Israele.
"La nostra posizione è chiara - ha detto Qàssem citato dai media di Beirut - e lo abbiamo ripetuto più volte: finché Gaza sarà sotto attacco, il fronte sud (del Libano) sarà acceso. Ed è vero anche il contrario: quando si ferma l'aggressione su Gaza, anche il fronte sud si fermerà".
Due giorni fa l'inviato speciale americano Amos Hochstein, che in passato ha servito nell'esercito israeliano, aveva incontrato a Beirut gli alleati istituzionali di Hezbollah ribadendo la proposta di mediazione americana, che si basa essenzialmente sulla richiesta di Israele di allontanare verso nord la minaccia armata di Hezbollah. "Amos Hochstein può dire quello che vuole, ma non accetteremo certo i diktat di Israele", ha detto Qàssem.
I negoziati per arrivare a un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas sembrano essere in fase di stallo, quando mancano ormai pochi giorni alla scadenza non ufficiale dell'inizio del Ramadan: lo scrive oggi il Guardian.
Due giorni di colloqui tra Hamas e mediatori internazionali nella capitale egiziana, Il Cairo, non hanno prodotto alcun progresso significativo - secondo funzionari palestinesi - dopo che Israele ha rifiutato di inviare una delegazione all'ultimo round di negoziati.
Benjamin "Netanyahu non vuole raggiungere un accordo" e "la palla ora è nel campo degli americani" per spingere il primo ministro israeliano a tornare al tavolo, ha detto ai media il capo della divisione politica di Hamas a Gaza, Basem Naim.
Secondo un anonimo funzionario citato dall'emittente egiziana Al-Qahera News, vicina ai servizi di intelligence del Paese, "i negoziati sono difficili ma continuano".
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