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Immagine del redattoreroberto roggero

Libano – Hariri non rinuncia


Il primo ministro designato libanese, Saad Hariri, non sarebbe più intenzionato a ritirarsi dalla sua missione per formare il governo. Lo riferisce oggi la rivista "Al Anbaa", affiliata al Partito socialista progressista di Walid Joumblatt. Fonti citate dalla rivista sostengono che Hariri avvierà contatti con il patriarca maronita, Beshara al-Rahi, e con il presidente del parlamento, Nabih Berri, per sbloccare lo stallo intorno alla formazione del governo. Lo scorso 22 ottobre, il capo dello Stato libanese, Michel Aoun, ha affidato ad Hariri l'incarico di formare il governo. Tuttavia, divergenze tra i due hanno impedito di raggiungere un accordo sulla squadra di governo. Alla vigilia della visita del ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, a Beirut, si sono susseguite notizie sulla possibile decisione di Hariri di rinunciare all'incarico di formare il governo. Secondo "Al Anbaa", sarebbe stato consigliato ad Hariri di non dimettersi, impedendo così ad Aoun di "monopolizzare il potere".

Lnel frattempo, l'ufficio stampa del primo ministro designato ha indicato che Hariri ha ricevuto una chiamata dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, durante la quale hanno discusso dell'accresciuta situazione di crisi nel Paese e degli sforzi del primo ministro per formare un governo in grado di far uscire il Libano dalla sua crisi economica condizioni.

Il ministro Shoukry ha affermato, "la volontà dell'Egitto di coordinarsi con il primo ministro Hariri e con i leader politici libanesi, al fine di risparmiare molti problemi al popolo libanese nel caso in cui non si formasse un governo capace di ministri specializzati". Entrambi gli uomini hanno anche affrontato gli sviluppi nella regione alla luce degli scontri militari nei territori palestinesi e degli sforzi compiuti dall'Egitto per porvi fine.

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