Assadakah Beirut - La comunità internazionale è disposta ad aiutare il Libano a superare la grave crisi economica, a condizione che le riforme nel Paese, vengono attuate in modo tempestivo. Lo ha affermato la direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva: “La tempestiva attuazione delle riforme richieste è fondamentale per ottenere i finanziamenti necessari dalla comunità internazionale”. La dichiarazione è arrivata durante il suo incontro con il vice primo ministro libanese, Saade Chami a Washington, nella sede l’istituto finanziario.
La paralisi istituzionale ha conseguenze dirette anche sugli aiuti internazionali. Infatti, il Paese si trova nella peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni, e il prossimo 15 maggio il Libano tornerà alle urne. Quindi le autorità libanesi devono intraprendere diverse riforme chiave prima di ricevere i finanziamenti dal Fmi. Tuttavia, il vice primo ministro ha detto di “percepire un serio interesse volto ad aiutare il Libano a uscire dalla crisi che sta attraversando”, – ma occorre sottolinea Chami – approvare alcune riforme bancarie specialmente sul controllo dei capitali, riforme necessarie per raggiungere un’intesa con l’FMI. L’inviato libanese, ha insistito sul fatto che la mancata adozione di queste riforme avrà ripercussioni negative sui libanesi.
Il governo libanese ha dichiarato il default finanziario e le banche hanno limitato i depositi bancari dei correntisti, consentendo un prelievo minimo e solo in lire libanesi. Un altro quesito posto dal Fondo Monetario Internazionale per l’erogazione di fondi. Il finanziamento che potrebbe essere concesso al Libano rientra nell’Extended Fund Facility, e sarà soggetto all’approvazione della direzione del Fmi. L’inflazione rimane altissima, la lira locale ha perso più del 90% del suo valore rispetto al dollaro Usa. Attualmente, secondo i dati delle Nazioni Unite, circa l’80% dei libanesi vive sotto la soglia di povertà.
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