top of page

Libano - Isabelle Salari artista per la rinascita

Talal Khrais - L'Italia e la associazione internazionale italo-araba Assadakah esprimono sincere felicitazioni e interesse per la partecipazione del Libano alla Biennale di Venezia del 2025, a cui si unisce l'artista Isabelle Salari, che dichiara: “Il Libano sta risorgendo come un gigante dalle macerie per affermare la grandezza del suo popolo. Sono rimasta profondamente commossa quando ho saputo che il Libano, nonostante le grandi difficoltà, i ripetuti attacchi e la sua situazione finanziaria, parteciperà alla Biennale di Venezia del 2025. Come pittrice, desidero inviare un dipinto che rifletta la grande volontà di questo popolo che, ogni volta che subisce un assassinio, torna più bello di prima. Vorrei dipingere una serie di quadri che evidenzino la forza e la grandezza di questo Paese, e voglio offrirli come dono alla terra dei cedri. Se le circostanze lo permetteranno, allestirò una mostra in Libano, terra di civiltà e di un popolo invincibile".

L'artista ha concluso: "Voglio incontrare l'ambasciatrice del Libano in Italia, Mira Daher, per esprimerle il mio amore per il suo Paese e ringraziarla per tutto ciò che fa per farci conoscere il Libano".

Il Libano partecipa tramite la CAL Association, un gruppo di giovani composto da quattro architetti: Edward Said, Sherine Damar, Elias Tamer e Lynn Chamoun. Sono ora curatori del progetto "The Land Remembers" presso il Padiglione libanese della 19a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dall'8 maggio al 23 novembre 2025.

L'ingegnere libanese Sherine Damar ha dichiarato al corrispondente in Italia della National News Agency: "Attraverso la sua partecipazione a questa mostra internazionale, il team cerca di far rivivere la memoria collettiva dell'importanza della terra, ovvero delle radici e del suolo, e della necessità di rinnovare costantemente tutto ciò che è esposto alla distruzione, perché abbiamo un disperato bisogno di un messaggio di speranza che ci restituisca la terra attraverso la solidarietà tra essa e l'ambiente, la natura, l'agricoltura, l'umanità, la scienza, l'architettura e l'urbanistica, per curare le ferite della nostra terra e restituircela".

Riguardo al contenuto del padiglione libanese alla Biennale di Venezia, ha spiegato che "nella prima parte del progetto, i visitatori del padiglione avranno l'opportunità di camminare su cumuli di terra sotto forma di pietre, intarsiate con semi di grano, e si renderanno conto che, nonostante la deformazione del terreno, il grano è maturato e fiorito di nuovo, riflettendo una resistenza molto importante di fronte alla distruzione".

Comments


bottom of page