top of page

Libano - Dichiarazione del governo su ritiro israeliano

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Assadakah Beirut - L'esercito libanese prende posizioni nel Sud dopo il ritiro delle truppe israeliane, che però rimangono a presidiare cinque colline giudicate di importanza strategica israeliano, fatto che il governo libanese non condivide e per questo si appella alla diplomazia internazionale. E’ l’oggetto della dichiarazione ministeriale, il cui testo, approvato lunedì sera, mantiene però una nozione elastica del “diritto alla difesa contro l'aggressione”.

Il governo, riunitosi lunedì sera a Baabda, sotto la presidenza del capo dello Stato Joseph Aoun, ha approvato la dichiarazione ministeriale in base alla quale dovrà ottenere la fiducia del governo.

Il testo, elaborato da una commissione presieduta dal primo ministro designato, Nawaf Salam, e composta dal vicepresidente del Consiglio, Tarek Mitri, e dai ministri Ghassan Salamé, Yassine Jaber, Fisent Rasamny e Joe-Issa el-Khoury, è stato approvato in forma modificata.

Le modifiche apportate vanno nella direzione di rafforzare il principio del primato dello Stato, su cui il presidente Aoun ha insistito nel suo discorso di insediamento. Non si tratta più del famoso trittico “popolo-esercito-resistenza”, ma di un’insistenza sul diritto dello Stato a decidere sulla guerra e sulla pace – potere che Hezbollah fino ad allora si era arrogato – e ad avere il monopolio sulle armi.

Resta il fatto che nel paragrafo relativo a Israele il governo menziona il diritto del Libano e non dello Stato all'“autodifesa in caso di aggressione”. Un accenno elastico, che può dare adito a diverse interpretazioni e che senza dubbio è stato mantenuto, nonostante le proteste dei ministri vicini alle Forze Libanesi, per non “scontrare” il tandem Amal-Hezbollah.

Al testo sono state però introdotte altre modifiche più rassicuranti, come “quelle di neutralità rispetto ai conflitti regionali” che non esistevano nel progetto di dichiarazione o la riformulazione di un passaggio relativo al monopolio delle armi.

Nella versione del documento presentato al Consiglio dei ministri, si scrive che “il governo “invita” ad attuare quanto previsto nel discorso di insediamento riguardo al diritto dello Stato al monopolio sulle armi e ad avviare un dibattito attorno ad una politica di difesa che sia parte integrante di una strategia di sicurezza nazionale a livello diplomatico, economico e militare. La menzione del ricorso è stata eliminata per essere sostituita da un impegno da parte dello Stato a guidare questo processo.

Nell'ambito delle riforme elencate dal governo, è previsto “un audit penale” dei ministeri e delle amministrazioni, misura che non esisteva nella prima versione della dichiarazione ministeriale.

Secondo il ministro dell'Informazione, Paul Morcos, che ha citato il presidente Aoun, “la Costituzione ministeriale è composta per l'80% dall'accordo di Taif e per il 20% dal discorso di insediamento”.

Decisione su pace e guerra

Lo Stato che vogliamo si assume la piena responsabilità della sicurezza del Paese e della difesa dei suoi confini.

-Il governo libanese, in segno di solidarietà, si impegna a difendere la sovranità del Libano, l'unità del suo popolo e la sua integrità territoriale, in conformità con l'accordo di armistizio del 23 marzo 1949, nonché con gli accordi speciali che hanno posto fine alle ostilità (tra Israele e Hezbollah) e a cui il precedente governo ha aderito il 27 novembre 2024.

-Si impegna a prendere le misure necessarie per liberare l'intero territorio libanese dall'occupazione israeliana, per estendervi la sovranità dello Stato con le proprie forze e per schierare l'esercito alle frontiere riconosciute a livello internazionale.

-Sottolinea il diritto del Libano all'autodifesa in caso di aggressione, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite.

-Attuerà il contenuto del discorso d'insediamento del Presidente della Repubblica sul tema del diritto dello Stato a monopolizzare le armi e dibatterà una politica di difesa, che sarebbe parte integrante di una strategia di sicurezza nazionale stabilita a livello diplomatico, economico e militare.

-Lo Stato deve tenere la decisione della guerra e della pace. Il suo esercito deve avere una dottrina di combattimento difensivo per proteggere il suo popolo.

-Il governo è impegnato a rafforzare le forze armate legali.

-Il Libano non deve costituire una piattaforma per attacchi contro paesi fratelli e amici. Adotterà una politica di neutralità rispetto ai conflitti tra gli assi.

-Il governo è impegnato a proteggere le libertà dei libanesi, la loro sicurezza e i loro diritti fondamentali, dando priorità al fatto che vivano una vita dignitosa.

Ricostruzione

-Il governo accelererà la ricostruzione delle aree devastate (dalla guerra tra Israele e Hezbollah) e finanzierà gli sforzi tramite un fondo trasparente.

Riforme e governance

-Il governo è impegnato in una riforma globale dello Stato, mettendo in atto leggi e regolamenti per rafforzare l'efficienza e la trasparenza, nel rispetto dei principi di non discriminazione tra le diverse comunità. Nessuna posizione sarà riservata ad una denominazione specifica.

-Il Paese deve avere un settore pubblico efficiente, con nomine basate sulla meritocrazia e sull'uguaglianza, in particolare all'interno dei consigli di amministrazione e degli organismi di regolamentazione nei settori dell'elettricità e delle telecomunicazioni.

Giustizia e diritti umani

-Il governo afferma il proprio impegno a rafforzare l'indipendenza della giustizia e a garantire l'uguaglianza per tutti davanti alla giustizia, combattendo la corruzione e assicurando la tutela dei diritti dei cittadini.

-Saranno compiuti sforzi per risolvere importanti casi legali pendenti, tra cui l'esplosione del porto di Beirut e casi di corruzione finanziaria.

Sicurezza nazionale

-Il governo attuerà una politica di sicurezza per garantire la protezione dei cittadini contro la criminalità, compreso il traffico di droga e il riciclaggio di denaro, fornendo alle forze di sicurezza i mezzi necessari per compiere la loro missione.

Riforme economiche e sociali

-Il governo è impegnato a riformare l’economia, ripristinare la stabilità finanziaria e cercare di aumentare la crescita economica attraverso gli investimenti privati ​​e l’incoraggiamento dei settori produttivi.

-Saranno adottate misure per riformare il settore elettrico e sviluppare soluzioni energetiche sostenibili e accessibili.

-Saranno compiuti sforzi per consolidare le finanze pubbliche, razionalizzare la spesa e ripristinare l'economia, con la cooperazione del FMI per stabilire un nuovo piano.

-La questione dei depositi bancari avrà la priorità.

-Il governo è inoltre impegnato a migliorare il sistema sanitario e a sostenere i gruppi sociali più vulnerabili.

Politica estera e sovranità

-Il Libano mira a ripristinare il proprio ruolo nel mondo arabo e sulla scena internazionale, rimanendo fedele alla sua politica di neutralità e garantendo al tempo stesso la propria sovranità di fronte alle pressioni esterne.

-Il rapporto con la Siria sarà orientato verso un dialogo rispettoso della sovranità dei due Paesi, con particolare attenzione alla protezione delle frontiere e alla gestione dei rifugiati siriani.

-Il Libano rifiuta l'insediamento dei rifugiati palestinesi e riafferma il suo impegno a difendere il diritto al ritorno dei palestinesi. Eserciterà la sovranità su tutto il territorio nazionale, compresi i campi profughi.

 

Comments


bottom of page