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Libano - Condanna unanime per nuovi attacchi israeliani

Aggiornamento: 4 apr

Il presidente della Repubblica, Joseph Aoun
Il presidente della Repubblica, Joseph Aoun

Assadakah Beirut - Il presidente del Libano, Joseph Aoun, ha condannato il raid israeliano lanciato sulla periferia meridionale di Beirut: "L'aggressione israeliana ci obbliga a raddoppiare i nostri sforzi per rivolgerci agli amici del Libano in tutto il mondo e mobilitarli a favore del nostro diritto alla piena sovranità sul nostro territorio. Con il governo e il primo ministro Nawaf Salam lavoreremo per sventare qualsiasi tentativo di sprecare l'opportunità di salvare il Libano", ha concluso.

Il premier Salam ha da parte sua definito il raid israeliano come flagrante violazione della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, nonché chiara violazione dell'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso novembre.

Il primo ministro del Libano, Nawaf Salam
Il primo ministro del Libano, Nawaf Salam

Anche l’Onu ha espresso profonda preoccupazione per il nuovo attacco condotto da Israele a sud di Beirut, in Libano. "Questa mattina - ha dichiarato il portavoce Stephane Dujarric - in un attacco sono morte quattro persone, inclusa una donna, e altre sono state ferite. L'attacco aveva come obiettivo un membro di Hezbollah.

Il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha definito l'attacco israeliano come tentativo di assassinare la Risoluzione Onu e minare il meccanismo di attuazione. In un messaggio riportato dall'agenzia di stampa libanese NNA, Berri, ha dichiarato che l'infido raid israeliano nel sobborgo meridionale, per la seconda volta in pochi giorni, e nel primo giorno di Eid al-Fitr, non è una violazione che si va ad aggiungere alle 2.000 violazioni israeliane della Risoluzione 1701, e chiara aggressione contro il Libano.

Berri ha quindi concluso: "Il crimine all'alba nella periferia sud di Beirut e tutti i crimini commessi dall'aggressione israeliana sono un appello esplicito e urgente ai paesi che sostengono l'accordo di cessate il fuoco affinché rispettino i loro obblighi e costringano l'entità israeliana a mettere fine ai suoi attacchi al Libano e alla violazione della sua sovranità e a ritirarsi dai suoi territori occupati".

Il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri
Il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri

Il parlamentare di Hezbollah, Ibrahim Musawi, chiede allo stato libanese di agire con la massima efficacia, per fare in modo che la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità e adotti le misure più drastiche per garantire la sicurezza dei libanesi.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che gli attacchi israeliani in Libano sono inaccettabili, violazione del cessate il fuoco e tradiscono una promessa fatta. Macron ha annunciato che parlerà con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente americano Donald Trump.

Allo stesso modo, il primo ministro libanese Nawaf Salam ha accusato Israele di avere violato, con l'attacco notturno su Beirut, il cessate il fuoco che nel novembre del 2024 ha portato all'interruzione del nuovo conflitto tra Israele e Hezbollah, ed è palese violazione delle disposizioni per la cessazione delle ostilità e della Risoluzione Onu 1701 che nel 2006 aveva messo fine alla guerra fra Israele e Hezbollah.

Il Consiglio di Sicurezza Onu
Il Consiglio di Sicurezza Onu

Il premier libanese ha affermato che l'Arabia Saudita sta aiutando a risolvere le questioni in sospeso con la Siria, sottolineando la necessità di continuare a estendere il controllo su tutto il territorio del suo Paese. Ciò è avvenuto mentre il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il primo ministro libanese, Salam, discutevano della situazione in Libano e degli sforzi per risolverla. L'Arabia Saudita ha ospitato un incontro a Gedda con delegazioni libanesi e siriane. Secondo fonti della Tv Al Arabiya, i colloqui si sono concentrati sullo scambio di informazioni sulla sicurezza tra Siria e Libano, sul rafforzamento del coordinamento della sicurezza e sulla demarcazione dei confini.

Nel corso dei colloqui, le due parti hanno firmato un accordo in cui hanno sottolineato l'importanza strategica della demarcazione dei confini tra i due Paesi, la formazione di comitati giuridici specializzati in diversi settori e l'attivazione di meccanismi di coordinamento tra le due parti per affrontare le sfide militari e di sicurezza, in particolare quelle che potrebbero presentarsi ai loro confini. Hanno inoltre concordato di tenere un incontro di follow-up in Arabia Saudita nel prossimo futuro.

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