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Libano - Che cosa sta succedendo?

Talal Khrais - Perché Israele ha minacciato di bombardare l’aeroporto internazionale “Rafiq Hariri” di Beirut? Per dare una risposta è necessario ripercorrere i recenti avvenimenti.

La mattina del 7 ottobre 2023 Hamas ha lanciato un attacco contro Israele, prendendo di mira contemporaneamente la città di Sderot, una ventina di villaggi del Sud del Paese, due installazioni militari e un festival di musica che si svolgeva nell’area. Forse migliaia combattenti provenienti dalla Striscia di Gaza sono entrati nel Paese, il bilancio di vittime e feriti è stato drammatico, e non è finita qui.

Il giorno dopo, senza consultare il governo libanese, Hezbollah ha aperto un fronte chiamato di "sostegno" ai palestinesi. Pochi giorni dopo dallo Yemen il Movimento Al-Houthi lancia droni e missili, e la stessa tattica contro lo Stato Ebraico è stata utilizzata dalla Mobilitazione Popolare (Hached Chaabi) dall'Iraq.

Sicuramente si pensava ad un vasto attacco che mettesse in ginocchio Israele, ma niente più sbagliato di questa idea, perché con Israele si è mobilitava tutto il mondo occidentale, e la stessa Russia non condivideva questa idea "Unità delle Piazze".

La punta dell'iceberg di questa battaglia è stato Hezbollah libanese. Dopo quasi un anno di continui attacchi da parte di Hezbollah contro il nord di Israele, nella serata fra il 30 settembre e il 1 ottobre 2024,  le truppe israeliane hanno compiuto degli attacchi via terra nel sud del Paese, e da quel momento inizia una vera e propria guerra contro tutto il Sud Libano, la Bekaa ma soprattutto contro Dahie, periferia Sud di Beirut.

Una guerra che ha piegato il Libano, causando più di 1400 morti, un numero molto alto dei feriti e circa 1.400.000 sfollati. Contemporaneamente Israele minaccia l'Iraq, anche se non è il governo che attacca Israele. Hached Chaabi iracheno si ritira dalla battaglia e lo stesso Iran, sostenitore dei movimenti anti-israeliani si trova circondato dagli Stati Uniti e da tutto l'Occidente. Hezbollah, avamposto di tutti questi movimenti, sotto la pressione popolare accetta un accordo con Israele.

Il 27 novembre 2024, grazie alle mediazioni arabe e internazionali, viene raggiunto un accordo di cessate il fuoco fra Israele e Hezbollah, accordo letteralmente fra Israele vincitore e Hezbollah sconfitto.

L'accordo dà diritto a Israele di intervenire in Libano qualora avverta una qualsiasi minaccia. Non solo: l'accordo si basa sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che afferma la sovranità del Libano sul territorio, e chiede a tutte le forze irregolari di sciogliersi, in particolare Hezbollah, ma il colpo più forte che riceve Hezbollah arriva dal Fronte Siriano il 9 dicembre 2024, con la caduta del regime di Bashar Al-Assad. La Siria cambia direzione e, da alleato, Hezbollah diventa nemico.

La Direzione delle Operazione in Siria, guidata da Ahmed Al-Sharaa, considera Hezbollah responsabile di crimini contro il popolo Siriano. Il partito sciita non può più contare sulla Siria, che facilitava l'ingresso di fornimenti e armamenti.

In Libano viene eletto il presidente Joseph Aoun, e successivamente si forma il nuovo governo presieduto dal giudice internazionale Nawaf Salam, ma il Paese è in ginocchio: crisi economica senza precedenti, distruzione enorme, niente fondi internazionali senza riforme, e senza l'applicazione della Risoluzione 1701.

Tutto il mondo deve sostenere il paese dei Cedri, ma il Libano deve fare il suo dovere. Hezbollah perde suoi alleati nel Paese e quasi tutte le forze politiche ritengono che il Partito di Dio sia responsabile del disastro.

Il Libano sotto pressioni internazionali prende distanza da Teheran, mentre Israele minaccia. Gli slogan di Hezbollah "Israele non osa attaccare il Libano” svaniscono. Grazie alla intelligenza artificiale, Israele controlla ogni movimento, ed è in grado di eliminare qualsiasi persona o bersaglio mobile.

Da giorni Hezbollah manifesta contro il nuovo percorso del governo libanese e l'ultimo atto è stato il divieto, imposto alla linea aerea iraniana Mahan, di atterrare all'aeroporto di Beirut per un tempo indeterminato.

Il nostro corrispondente a Beirut ci fornice notizie esclusive sul caso. Una fonte della sicurezza a proposito dell'aereo iraniano ha detto al nostro collega: “Israele afferma che i voli di linea iraniane trasportano denaro o armi per Hezbollah, e che nel caso di atterraggio l'aeroporto di Beirut sarà preso di mira. Dopo la minaccia, il ministro dei Lavori Pubblici libanese ha chiesto alle autorità iraniane di avvisare le autorità libanesi di eventuali voli. Altre minacce ancora più dure arrivano al Libano tramite mediatori americani. Le autorità libanesi hanno ritenuto che la soluzione fosse non atterrare, per evitare che l'aeroporto venisse bombardato.

Le manifestazioni continuano in Libano, il Paese si trova preso fra le minacce israeliane e quelle di Hezbollah che, non potendo prendersela con Israele, si accanisce contro un governo appena nato, che deve fare conti con mille problemi.

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