(P.Abdo Raad-Annas Linnas) - Visita della missione della associazione Annas Linnas in Libano: "No, non è un film. É una realtà. Appena uscito dall’aeroporto ed entrato nella città di Beirut, la sera del 17 ottobre 2022, un buio totale mi ha accolto. Se la capitale del Libano è nel buio, immaginate come saranno le altre città! Le poche luci dipendono dall’abbonamento a generatori che pochi possono godere a causa dei prezzi troppo elevati dei carburanti, attualmente costano 40 volte di più rispetto a 2 anni fa. La società elettrica nazionale fornisce al massimo due ore al giorno di energia! Il buio purtroppo penetra nel cuore e distrugge la speranza di trovare una medicina necessaria per la salute e anche il pane per sopravvivere. Non ci sono statistiche dei suicidati perché non hanno più la possibilità di trovare il pane per le loro famiglie, né dei morti a causa della mancanza di medicine. In tre anni la povertà è passata dal 30 all’80%, soprattutto a causa dell’iperinflazione che ha portato via il 95% dei risparmi della gente e dei loro salari, mentre le banche impediscono i prelievi! Poiché nei locali delle banche alcuni hanno usato la forza, anche con le armi, queste ora sono aperte solo su appuntamento. E che dire dei 2,5 milioni degli sfollati, in maggioranza siriani e palestinesi, che continuano a soffrire nei rifugi o a temere di tornare nelle loro terre, giacché alcuni libanesi ora soffrono più di loro?
Oltre alla situazione economica devastante e quella politica fallita, e oltre alla corruzione dei governanti che non si vergognano della loro malvagità esasperante, ma continuano a rubare alla gente che non ha più neanche il pane per sfamarsi, inoltre, quasi tutti hanno sulla bocca la storia di circa 100 naufragati che non sono riusciti a scappare dall’inferno libanese. Nonostante ciò, per molti il mare resta più misericordioso perché: “ci uccide una volta mentre in Libano si muore ogni giorno”, dicono! È un paese paralizzato che è nella fase della disgregazione, ora che non c’è né un presidente né un governo!
La domanda è: “Come si sopravvive?” Si sopravvive con gli aiuti delle ONG che operano in Libano e con i versamenti dei libanesi espatriati, alle loro famiglie in Libano. Si sopravvive… fino a quando? Non si sa...
La nostra Associazione Annas Linnas (gli uni per gli altri), con il sostegno degli amici e di qualche ONG cerca, come meglio può, di sostenere 3 piccoli campi profughi, una scuola per bambini rifugiati, una ventina di famiglie povere (fornendo loro medicine, vestiti, kit alimentari, materiale scolastico, carburanti, adozione a distanza…) e di formare e educare giovani e bambini tramite corsi di formazione e attività ludico-culturale.
Il nostro progetto del “Giardino educativo”, in cui ci sarà un centro culturale sociale, è purtroppo quasi fermo a causa del fallimento bancario e dell’inflazione. I soldi che avevamo per completare la costruzione hanno perso il loro valore! Speriamo di trovare altri fondi.
Grazie a tutti gli amici e i benefattori che ci accompagnano e ci sostengono. Il Signore benedica tutti e doni pace al mondo intero".
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