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Libanesi in festa per San Charbel: Il Padre Pio del paese dei cedri

Immagine del redattore: Assadakah Editore Assadakah Editore

Letizia Leonardi - Oggi il Libano festeggia il suo patrono: Charbel Makhluf, monaco cristiano maronita libanese, il “Padre Pio” del Paese dei Cedri. Nato nel 1828 e scomparso nel 1898, è stato proclamato santo dal Papa Paolo VI nel 1977 ed è il Santo più popolare tra i libanesi. Dopo la sua scomparsa sono stati molti i miracoli che gli sono stati attribuiti, si dice addirittura ventinove mila.

Il monastero di Saint Maron ad Annaya a circa cinquanta chilometri dalla capitale Beirut, dove si trova la sua tomba e dove il monaco visse per 16 anni, è visitato ogni anno da oltre tre milioni di persone che arrivano da ogni parte del mondo per pregare davanti al suo sepolcro. Nella cappella a lui dedicata vengono celebrate 5 messe all’anno per ricordare questo monaco che ha scelto la povertà e ha vissuto la sua esistenza dedicandosi ai poveri e ai malati.

I malati, che chiedono una grazia, e tutti i miracolati si recano anche diverse volte al monastero e c’è anche chi fa pellegrinaggi a piedi, partendo da Beirut, la terza domenica di luglio di ogni anno per omaggiare il patrono. Il Santo ha vissuto gli ultimi anni della sua vita come un eremita, coltivava l’orto e pregava. Oggi è venerato da tutti i libanesi.

Si racconta che, pochi mesi dopo la sua morte, alla vigilia di Natale, all’età di 70 anni, una luce accecante abbia illuminato la sua tomba e il suo corpo trasudava sangue e acqua. Nel monastero infatti si possono trovare delle boccettine di olio benedetto che contengono, si dice, alcune gocce del liquido che è emerso dal corpo di San Charbel. Queste fiale si possono trovare anche in Italia e precisamente al Monastero San Charbel dell’Ordine libanese maronita in via Monza. Lì si possono acquistare anche libri e santini del Santo.

Anche adesso per i libanesi è considerato un padre spirituale, al quale affidarsi anche nei momenti di difficoltà, specie in occasione di conflitti, come la lunga e sanguinosa guerra civile, durata dal 1975 al 1990, che ha ucciso oltre 100.000 persone. Soprattutto in questo periodo di emergenza, il patrono rappresenta la speranza per tutti i libanesi, cristiani e musulmani non estremisti.

San Charbel spiegava anche che le sue preghiere erano volte a sconfiggere il diavolo, il male, che concentra le sue energie per la distruzione delle famiglie. La famiglia infatti riflette da vicino l’immagine di Dio ed è alla base del progetto del Signore. E purtroppo, come aveva predetto, la famiglia sembra essere profondamente minacciata

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