Assadakah News Agency - I ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania, Iraq, Egitto e Stati appartenenti al Consiglio di Cooperazione del Golfo, riuniti a Jeddah, hanno emesso un comunicato ufficiale congiunto nel quale annunciano l’adozione di misure decisive per contribuire alla stabilità regionale, con particolare riferimento alla situazione in Siria e a quella in corso a Gerusalemme, dove vi è una situazione di tensione in seguito agli attacchi delle forze di occupazione israeliane alla sacra moschea di Al-Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam.
I ministri degli Esteri hanno convenuto che la soluzione politica è l'unica applicabile alla crisi siriana, e hanno sottolineato l'importanza di avere un ruolo di leadership negli sforzi per porre fine a questa crisi. Il ministero degli Esteri saudita ha aggiunto che l'incontro ha evidenziato l'importanza di risolvere la crisi umanitaria in Siria, fornendo le condizioni per l'arrivo degli aiuti e creando le condizioni per il ritorno di rifugiati e sfollati.
Secondo la dichiarazione, i ministri hanno inoltre affermato la centralità della causa palestinese e hanno condannato gli attacchi israeliani alla moschea di Al-Aqsa e le pratiche israeliane illegali che minano la soluzione dei due Stati.
La riunione consultiva ministeriale di Jeddah arriva un mese prima della data del vertice arabo in programma il prossimo maggio a Riyadh, e in un momento in cui si discute la possibilità di riammettere la Siria all’interno della stesa Lega Araba, dopo la sospensione in atto dal 2011.
Il ministro degli Esteri siriano Faisal al-Miqdad ha visitato pochi giorni fa l'Arabia Saudita, nella prima visita ufficiale da quando i rapporti tra i due Paesi si sono interrotti all'inizio della rivoluzione siriana. Il ministro Mekdad era in Algeria oggi, sabato 15 aprile, e dovrebbe visitare la Tunisia all'inizio della prossima settimana, dopo che Tunisia e Siria hanno concordato di riaprire le loro ambasciate e le relazioni diplomatiche bilaterali.
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