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Le strade di Damasco oggi

Aggiornamento: 21 mar 2022

Sana Chami (Assadakah Venezia) - Undici anni di guerra è un lasso di tempo sufficiente a seppellire la vita e formare fiumi rossi di sangue, e uccidere ogni speranza…ma non per la Siria. Milioni di sfollati interni al Paese o rifugiati dappertutto, che cercano nuove vie da percorrere. La violenza in Siria era più che atroce, e tutti pensano che ormai le strade di Damasco portino solo al cimitero o all’ignoto.

Nel 2019 ho visitato Siria insieme al presidente dell’Al-Buduqyya (Associazione Italo-Araba Assadakah), che era sorpreso della forza dell’animo dei siriani, e pensava a una visita sotto scorta, in un perenne stato di tensione. Invece non è stato così. Il quartiere Bab Tuma, dov’è alloggiavamo, era pieno di vita: bar, pub, musica e cibo delizioso, e il bello di tutto questo erano i volti giovani sorridenti nonostante la guerra. Il signor Paolo esclamò “Wow, che maraviglia! Damasco è ancora in piedi!”.

Bab Tuma pullula di locali eleganti dov’è le bande si esibiscono musica dal vivo, c’è anche la chiesa accanto alla moschea. Bab Tuma è una delle sette porte romane e un quartiere della città vecchia, un ponte di riferimento geografico del primo cristianesimo. La porta fu così denominata dai Bizantini per commemorare San Tommaso Apostolo, uno dei dodici apostoli di Cristo. La maggioranza dei musei, biblioteche, cinema e teatro erano chiusi, ma i giovani di Damasco con il loro spirito creativo e amante della vita, hanno saputo reinventarsi una vita culturale.

Damasco come tutte le fate ha conservato il suo fascino anche nei tempi di guerra. Washington era convinta che la Siria non sarebbe più uscita dal vortice della guerra, invece il 18 marzo, l’amministrazione americana si è detta profondamente delusa dell’apertura concessa al presidente Assad da parte degli Emirati Arabi che è stato ospitato a Dubai in quella che è stata la sua prima visita ufficiale in un Paese arabo dal 2011. Nella storia, la Siria è sempre stata un pilastro fondamentale della sicurezza araba, ed è quindi comprensibile che gli Emirati siano desiderosi di rafforzare la cooperazione con la Siria. Questa prima visita del presidente Assad potrebbe dare agli analisti politici diversi letture, ma la mia lettura vede che le strade di Damasco hanno portato da sempre verso la vita e la pace.

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