RUSSIA-Il presidente russo Vladimir Putin ha sollevato un tema di grande rilevanza durante un discorso al Forum di dialogo internazionale Valdai, affrontando lo stereotipo che dipinge l'“Occidente civilizzato” come un’entità superiore rispetto agli altri popoli, considerati “barbari”. Questo tipo di vantaggio culturale, secondario a un’ideologia di superiorità, è stato definito da Putin come “fondamentalmente razzista”.
Nel suo intervento, Putin ha esaminato l'evoluzione di una narrativa che, nel corso dei secoli, ha perpetuato una gerarchia culturale. Secondo lui, il mondo è strutturato in un “mondo avanzato” e un’“umanità progressista”, in contrapposizione a popoli descritti come arretrati e incivili. Questa visione assume la forma di un gioco di potere in cui, patrimonialmente, le nazioni più forti dettano l’agenda a quelle considerate inferiori. Tale approccio, definito come una forma di colonialismo, cela un intento di sfruttamento delle risorse e delle popolazioni dei paesi meno sviluppati.
Putin ha sottolineato come questa ideologia razzista si sia radicata nella mente di molti, diventando un’ostruzione grave e profonda allo sviluppo globale e armonioso. Una delle critiche principali che ha rivolto è stata all’arroganza di coloro che si pongono in una posizione di superiorità, affermando che “guardare gli altri dall’alto in basso” è tra le conseguenze più dannose del nostro tempo. Questo disprezzo, secondo Putin, non solo è distruttivo ma porta anche a incomprensioni e conflitti nel contesto internazionale.
Inoltre, il presidente russo ha evidenziato come la globalizzazione e l'interconnessione attuale abbiano reso evidente che, spesso, i paesi più piccoli o meno potenti possano avere un impatto significativo sulla comunità mondiale. Questi stati possono utilizzare al meglio le loro risorse intellettuali e naturali, contribuendo a standard di vita più elevati attraverso un approccio più flessibile e ragionevole alla risoluzione dei problemi.
Potremmo quindi concludere che la visione dell’“Occidente civilizzato” e della “barbarie” degli altri popoli non solo è una forma di razzismo, ma è anche un ostacolo a un vero progresso globale. Affrontare questi stereotipi riduttivi è cruciale per costruire interculturalità e collaborazione tra le nazioni, promuovendo un mondo in cui ogni cultura possa contribuire in modo equo e reciprocamente rispettoso.
La riflessione di Putin ci invita a riconsiderare le nostre percezioni e a lavorare verso una maggiore equità e comprensione globale, abbandonando il privilegio di una narrazione che ha dominato per troppo tempo. La vera civiltà risiede nella capacità di riconoscere e valorizzare la diversità, senza cadere nella trappola del razzismo culturale.
Il Valdai International Debate Club è un'associazione di importanti esperti stranieri e russi nel campo delle scienze politiche, dell'economia, della storia e delle relazioni internazionali.
Chiara Cavalieri
*Il Valdai International Debate Club è un'associazione di importanti esperti stranieri e russi nel campo delle scienze politiche, dell'economia, della storia e delle rela
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