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L’Inchiesta (3/4) - Gaza: verità e guerra all’informazione

Roberto Roggero - La strategia della disinformazione comprende poi video e foto false o elaborate ad arte, per confondere l’opinione pubblica, account creati per diffondere tali informazioni e propaganda. Anche nel contesto del conflitto tra Israele e Hamas sui social network dilaga la disinformazione. Come non cadere nella trappola? L’importanza di ottenere informazioni accurate e attendibili si fa sempre più evidente, e mentre il conflitto si intensifica, l’accesso a notizie affidabili diventa basilare per comprendere sviluppi e implicazioni.

Grazie alla loro struttura, i social network si sono trasformati in veri e propri catalizzatori di notizie, capaci di rendere qualsiasi contenuto virale in poco tempo. Negli anni sono stati sapientemente manipolati, per creare condizioni favorevoli alla diffusione dell’informazione orientata, costruita con lo scopo di fornire una visione della realtà adattata alle esigenze di una o dell’altra parte. O di terze parti.

Questa strategia è stata utilizzata anche da gruppi come Daesh (Isis) e Al-Qaeda, che hanno approfittato delle regole allora meno stringenti sui social per diffondere la loro propaganda e reclutare nuovi affiliati. Alla stessa maniera, questo modus operandi è stato seguito anche nel conflitto russo-ucraino dove all’ingaggio tradizionale sul campo di battaglia è corrisposta una vera e propria guerra dell’informazione.

Come fare a non cadere nella trappola delle fake news? Nell’era della globalizzazione il diritto all’informazione deve sopravvivere in un sistema caratterizzato da un forte fenomeno di disinformazione, la cui crescita esponenziale richiede misure immediate. Nell’ambito di un conflitto tale esigenza è ancora più urgente e richiede una risposta corale da parte dei media, e della comunità internazionale, che dovrebbero cooperare per arginare il fenomeno.

Esistono diverse misure che possono essere messe in atto per non cadere nella trappola delle fake news. Una delle prime azioni da compiere è verificare la fonte, non limitandosi a leggere il contenuto. È fondamentale cercare evidenze che confermino ciò che è stato riportato. Questo potrebbe includere la ricerca di altre fonti attendibili che riferiscono gli stessi fatti o la verifica di dichiarazioni ufficiali da parte delle autorità competenti. Per ottenere una visione completa e accurata, è consigliabile confrontare diverse fonti. Non da ultimo, pensiero critico, imparando a riconoscere schemi di disinformazione e manipolazione delle informazioni.

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