Simón Bolívar e Manuelita Sáenz
Patrizia Boi (Assadakah News) - Nel contesto della manifestazione culturale "LeggereNienteMale," che celebra figure iconiche della letteratura, della storia e della cultura attraverso incontri, letture e interviste, si inserisce l’omaggio a Manuelita Sáenz, l'eroina rivoluzionaria dell’America Latina. La sua figura è stata portata al centro dell’attenzione grazie al lavoro di Maddalena Celano, biografa e saggista italiana, che ha ricostruito con grande passione la vita straordinaria e complessa di questa donna unica.
Domenica 8 dicembre 2024, presso lo SpaziOgraro di Roma, alle ore 15:30 sarà presentata l'opera dedicata a Simón Bolívar e Manuela Sáenz, scritta da Maddalena Celano, scrittrice, traduttrice e docente (nella foto a sinistra), impegnata nella riscoperta delle protagoniste dimenticate della storia. L’incontro condurrà il pubblico in un viaggio emozionante tra storia, passione e lotta per la libertà, grazie all’approfondimento del Carteggio di Paita, tradotto per la prima volta in italiano.
Attraverso lettere e diari, si rivivrà l’intenso legame tra il Libertador e la sua “Liberatrice dell’America,” simbolo di femminismo ante litteram.
Ad arricchire l’evento, parteciperanno illustri personalità:
● S.E. Sonia Brito Sandoval, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale di Bolivia presso
l’Italia.
● S.E. Subieta Serrano, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale di Bolivia presso la
Santa Sede.
● S.E. Maria Elena Uzzo, Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela
presso l’Italia.
● Patrizia Boi, ingegnere, scrittrice e redattore di Assadakah.
● Claudia Bisceglie, architetto e direttrice di deiMerangoli Edizioni.
La partecipazione di queste illustri figure del panorama istituzionale e culturale contribuirà a fornire una prospettiva globale sull’eredità storica di Bolívar e Sáenz, mettendo in evidenza l’importanza universale della lotta per la libertà e la giustizia sociale.
Manuelita Sáenz - Ribelle e rivoluzionaria
Manuelita Sáenz (1797-1856), originaria dell’Ecuador, è ricordata non solo come compagna di Simón Bolívar, il Libertador, ma come una donna coraggiosa, attivamente impegnata nella lotta per l’indipendenza dell’America Latina dal dominio coloniale spagnolo. Dotata di un carattere forte e ribelle, Manuelita abbandonò presto il ruolo tradizionale imposto alle donne della sua epoca per immergersi nella causa rivoluzionaria.
Già a 17 anni, dimostrò la sua indipendenza scappando dal convento dove era stata mandata a studiare, rompendo con le convenzioni dell'epoca. Successivamente, si impegnò in attività di spionaggio e propaganda per gli ideali patriottici, divenendo una figura chiave nella rete femminile che sosteneva la causa indipendentista.
La “Libertadora del Libertador”
Manuelita incontrò Simón Bolívar nel 1822, durante una festa in onore della sua vittoria a Quito, e da allora divenne non solo la sua amante ma anche la sua alleata politica più fedele.
Bolívar stesso le conferì il titolo di "Libertadora del Libertador" dopo che lei gli salvò la vita da un attentato. La loro relazione, durata otto anni, fu segnata da una profonda intesa emotiva e politica, rendendoli simboli di un’unione ideale tra passione e lotta per la libertà.
Un contributo dimenticato e riscoperto
Nonostante il suo contributo cruciale, la memoria di Manuelita fu a lungo oscurata, specialmente dopo la morte di Bolívar nel 1830. Fu esiliata, isolata e ridotta alla miseria, ma continuò a scrivere e a lottare, lasciando dietro di sé un corpus di lettere e documenti che oggi sono considerati una testimonianza preziosa della sua vita e del periodo rivoluzionario.
Grazie a figure come Maddalena Celano, che ha dedicato due biografie a Manuelita e questo ultimo libro basato sui suoi diari di Paita, la sua eredità sta finalmente ricevendo il riconoscimento che merita. In queste opere emergono gli ultimi anni della vita di Sáenz: trascorsi in solitudine e povertà nel porto di Paita, dove sopravvisse vendendo tabacco e dolci, e scrivendo lettere per i viaggiatori.
La riscoperta nella cultura contemporanea
Inserire la figura di Manuelita Sáenz (nella foto a lato sinistro a cavallo) nella manifestazione "Leggere Niente Male" è un atto di giustizia storica e culturale. La sua storia ispira non solo per la sua audacia, ma anche per il suo esempio di emancipazione femminile in un'epoca che relegava le donne ai margini della vita pubblica.
Come Maddalena Celano ha evidenziato durante l’intervista:
«Manuelita incarna il prototipo dell’eroina completa: non solo la musa ispiratrice di un grande uomo, ma una donna d’azione che ha rotto le convenzioni e ha dato un contributo tangibile alla storia».
La manifestazione offre un’occasione unica per esplorare la vita di questa donna straordinaria attraverso letture pubbliche, incontri con l’autrice e un dialogo aperto sul ruolo delle donne nella storia e nella letteratura.
La storia di Manuelita Sáenz, che ha sfidato il suo tempo per lottare per un futuro migliore, rappresenta un esempio senza tempo di resistenza, coraggio e impegno. Grazie a eventi come "Leggere Niente Male" e al lavoro di ricercatrici come Maddalena Celano, il suo nome è destinato a risplendere accanto a quello dei grandi eroi dell’America Latina.
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