Assadakah News - Nove paesi (Belize, Bolivia, Colombia, Cuba, Honduras, Malesia, Namibia, Senegal e Sudafrica) hanno dato vita, con una cerimonia ufficiale all’Aja, a The Hague Group, alleanza per la tutela dell’ordine legale e il diritto internazionale, coordinando misure legali e diplomatiche, contro le violazioni da parte di Israele, e per dare seguito alle Risoluzioni delle Nazioni Unite, della Corte Internazionale di Giustizia, e della Corte Penale Internazionale. Una decisione che segue l’iniziativa del Sudafrica, che l’anno scorso ha presentato denuncia contro Israele presso la CIG, con l’accusa di genocidio. Israele ha respinto l’accusa, ignorato la decisione della CIG e le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu, sull’occupazione israeliana dei territori palestinesi, definita chiara violazione del diritto internazionale.
Il Gruppo Hague sottolinea che lo scopo non è la punizione di Israele, ma l’esame e la valutazione nei confronti delle sentenze di corti internazionali che colpiscono le fondamenta del diritto internazionale, che deve essere difeso.
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite, accusa a sua volta i paesi che non hanno rispettato la sentenza della CIG dell’aprile 2024, basata sugli obblighi internazionali, in merito alle forniture di armi nei conflitti armati, per evitare che queste vengano utilizzate in violazione della Convenzione sul Genocidio e delle Convenzioni di Ginevra, con riferimento a Gaza e ai Territori Palestinesi occupati. In questo l’Italia è chiamata direttamente in causa con l’affare Leonardo, che ha garantito per il 2025 assistenza tecnica e logistica per gli aerei da combattimento M346 israeliani. Obiettivo principale, contrastare la politica del “due pesi e die misure” ultimamente fin troppo abusata, e non solo in Medio Oriente, come dimostra la situazione in America Latina, Africa, Asia occidentale, Asia meridionale e Sud-est asiatico. Il sostegno del Sud globale al popolo palestinese assume un significato ancora più importante, considerando che questa posizione contribuisce a isolare sempre più non solo Israele, ma soprattutto il principale alleato, gli Stati Uniti, e a seguire inevitabilmente l’Europa.
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