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"JCS" a Genova - Un capolavoro, peccato il riferimento alla sola Ucraina...


Roberto Roggero - Andato in scena al Politeama Genovese, sede ormai abituale per il celebre musical, “Jesus Christ Superstar si conferma una delle opere fondamentali della storia della Musica, e con un cast di professionisti davvero splendidi. Da Zero a Dieci, era uno spettacolo da Dieci, con una band dal vivo praticamente perfetta, suoni ed effetti luminosi di particolare effetto, se non fosse stato per il grande lenzuolo giallo-azzurro.

Un messaggio poco corretto che viene recepito a senso unico, e quindi un messaggio “inesatto”, per non dire viziato. Sarebbe un Dieci pieno con Lode se si vedesse un grande lenzuolo con tutte le bandiere dove sia in atto una guerra, cucite insieme. Questo sarebbe un messaggio universale.

Non c’è la sola Ucraina, con tutto il rispetto. Da corrispondente di guerra con esperienza trentennale, senza presunzione alcuna ma con obiettività, posso affermare che non esiste la sola Ucraina, e d’altra parte è ben evidenziato dallo spettacolo stesso, quando, a ogni frustata inferta a Gesù, corrisponde una grande immagine sullo sfondo, con personaggi storici, scene di guerra da diversi teatri, situazioni estreme. Guerre, al plurale.

Inoltre, è storicamente provato che Gesù fosse palestinese, e il riferimento non è certo casuale. Ma la lista sarebbe davvero lunga e quindi mi attengo allo spettacolo.

Parlare di Ted Neeley, è parlare di “Jesus Christ Superstar”, dal film del 1973 di Norman Jewison, ma alla notevole età di 80 anni, ciò che sorprende, al di là del trucco di scena, è la presenza scenica e una capacità vocale unica. Con l’orchestra sul palco diretta da Emanuele Friello, che è un piacere vedere oltre che sentire, la regia di Massimo Romeo Piparo, dedicata alla versione originale Andrew Lloyd Webber/Tim Rice, è di singolare capacità.

Ted Neeley va oltre, e comunque coadiuvato da un cast di 30 artisti, fra cui il bravissimo Feysal Bonciani/Giuda, Andrea Di Persio/Pilato, Giorgio Adamo/Simone, Francesco Mastroianni/Caifa, Mattia Braghero/Hannas, Michele Iacovelli/Pietro, e un piacevolmente delirante Frankie HI-NRG MC/Erode. Grande il gruppo di acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, con le scenografie di Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. Davvero emozionante una Maddalena coinvolgente. Peccato davvero il riferimento alla sola Ucraina.

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