Assadakah News - Il direttore dell’ospedale di Jabalia, Hussam Abu Safiya, parla al telefono dal reparto di terapia intensiva, dove il personale medico vive giornalmente fra i numerosissimi feriti che continuano ad affollare il centro di soccorso: “Invece di aiuti e materiale sanitario, riceviamo bombe e missili. Per quanto tempo ancora dovrà andare avanti così? I carri armati israeliani continuano a bombardare l’ospedale, dov’è finita la legge internazionale che proibisce di prendere di mira gli ospedali e i centri di raccolta dove sono ammassati i civili? Quale legge al mondo permette che sia direttamente colpito un ospedale? Anche adesso, mentre sto parlando al telefono, gli edifici del Jamal Adwan Hospital sono sotto attacco! E’ una catastrofe! Dove sono finiti i diritti umani? Basta! Basta! Sta succedendo tutti i giorni, non possiamo andare avanti così! I nostri feriti stanno diventando martiri! Non possiamo più sopportarlo! L’ultimo accordo con i coordinatori stabiliva che sarebbero arrivati entro poche ore, ma sono bloccati dai posti di blocco israeliani che sono dappertutto, e noi siamo qui impotenti ad aspettare gli aiuti, mentre anziani donne e bambini stanno morendo per la mancanza di dotazioni, attrezzature e medicine! Stanno bombardando, e alcuni edifici dell’ospedale sono in fiamme! Noi siamo medici, la nostra missione è fornire aiuto umanitario e salvare vite! Si presume che i nostri diritti siano tutelati dal diritto umanitario internazionale, ma qui è un inferno, e non possiamo adempiere alla nostra missione, siamo impotenti!”.
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