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Italia-Marocco - Procuratore generale Salvi in visita a Rabat


Assadakah - Accompagnato dall'Avvocato generale, Renato Finocchi Ghersi, e dalla Sostituta Procuratrice generale, Olga Mignolo, il Procuratore Salvi ha avuto incontri di alto livello con il Ministro della Giustizia del Regno del Marocco, Abdellatif Ouahbi, con il Primo Presidente della Corte di Cassazione e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Mohammed Abdennabaoui, con il Procuratore generale del Re presso la Corte di Cassazione, il Presidente del pubblico Ministero Moulay El Hassan Daki, con la Presidente del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, Amina Bouayach, e con il Direttore Generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro il Terrorismo, Carlos Alexandre Reis. Al centro dei colloqui istituzionali il rafforzamento della cooperazione italo-marocchina nel settore giudiziario, la collaborazione per l'avanzamento della riforma del codice penale e la formazione degli esperti per il contrasto al crimine organizzato e al terrorismo. Gli incontri hanno offerto l'opportunità per uno scambio di vedute ad ampio raggio sulla forte collaborazione esistente e sullo sviluppo di ulteriori programmi per tematiche specifiche, come l'informatizzazione del sistema e dei processi giudiziari. Al centro dei colloqui con le istituzioni giudiziarie marocchine il rafforzamento della cooperazione bilaterale e lo sviluppo di nuove collaborazioni in materia della giustizia. Lo rende noto l'Ambasciata d'Italia in Marocco.

La visita all'Ufficio del Programma delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo e l'addestramento in Africa ha sottolineato l'apprezzamento per l'azione marocchina in tema di collaborazione internazionale per il contrasto al terrorismo e la formazione di esperti africani, offrendo l'opportunità per valorizzare il contributo finanziario di 100.000 euro offerto dall'Italia alle attività del Bureau. A margine degli incontri, la delegazione del Procuratore Salvi ha visitato il sito archeologico di Chellah, tra i principali del Regno e al centro dei programmi per la conservazione del patrimonio marocchino finanziati dall'Italia.

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