L’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità uniranno le forze per rafforzare la risposta nazionale della Libia alle infezioni zoonotiche, cioè quelle trasmesse dagli animali all’uomo, con un’attenzione particolare a quelle con potenziale endemico o pandemico, e alle arbovirosi, cioè quelle trasmesse da artropodi (zanzare, zecche e flebotomi). Questo è l’obiettivo del progetto intitolato “Arboviral and zoonotic diseases in Libya”, siglato nei giorni scorsi nella sede dell’Istituto dal Presidente dell’ISS Rocco Bellantone e dal Rappresentante Oms in Libia Ahmed Zouiten. L’iniziativa, che avrà una rigorosa ottica “One Health” avrà la durata di due anni, ed è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale italiano (Maeci), per un budget di 675 mila euro.
“Quella delle infezioni zoonotiche è una delle minacce più serie alla salute pubblica, come ci ha tristemente insegnato la pandemia, ed è importante che tutti i paesi siano in grado di fronteggiare questo rischio con un approccio di tipo ‘One Health’, che mette insieme la salute dell’uomo e dell’ambiente”, ha commentato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone. “L’Istituto è sempre pronto a mettere in comune le proprie competenze ovunque sia necessario, in un’ottica di collaborazione che fa parte della vocazione dell’Iss fin dalle sue origini”.
L’OMS e l’ISS metteranno insieme le rispettive competenze, il know-how, l’esperienza e gli strumenti operativi. I partner locali del progetto saranno il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie (NCDC) del Ministero della Salute, il Centro nazionale per la salute animale (NCAH) che è l’autorità veterinaria nazionale del Paese, sotto il Ministero dell’Agricoltura, degli animali e delle risorse marine e il Ministero dell’Ambiente.
In particolare, l’Istituto si occuperà della componente di sviluppo e potenziamento continuo delle capacità per la qualità delle prestazioni del personale di sanità pubblica, epidemiologo e di laboratorio, per quanto riguarda gli aspetti tecnici, manageriali, di risposta rapida e di coordinamento. Gli obiettivi principali dell’intervento sono il rafforzamento della cooperazione intersettoriale tra i diversi operatori che si occupano di salute animale, umana e ambientale; migliorare la capacità di sorveglianza e di rilevamento precoce delle zoonosi; rafforzare le capacità diagnostiche dei laboratori anche in riferimento a nuovi patogeni.
“L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sta lavorando alacremente per conseguire l’obiettivo sostenibile di sviluppo numero 3 dell’Agenda 2030 – Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutte le età”, ha commentato Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. “L’iniziativa che avviamo oggi in Libia, Paese in cui la Cooperazione Italiana è molto attiva e articolata, è un primo tassello in un percorso di affiancamento delle istituzioni e dei servizi libici con eccellenze del Sistema Italia, come appunto l’Istituto Superiore di Sanità. Con OMS e ISS stiamo infatti accompagnando i nostri partner libici a un rafforzamento delle capacità del personale locale, secondo un modello multidisciplinare concentrato sui bisogni delle popolazioni più vulnerabili e tenendo conto della relazione tra salute delle persone, dei loro animali e dell’ambiente in cui vivono”.
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