(Agenzia Nova) - Si tiene oggi a Bengasi un convegno di studi sulla ricostruzione della città vecchia del capoluogo della Cirenaica, la regione della Libia orientale, con la collaborazione dell'Italia. L'evento è organizzato presso l'hotel Tibesti, il principale albergo cittadino, in formato ibrido, sia in presenza che in video conferenza, dal municipio di Bengasi in collaborazione con il consolato generale d'Italia.
Oltre al sindaco di Bengasi Sagir Bujuary e al console generale d'Italia Carlo Batori, presenziano all'evento il vice governatore della Banca centrale libica Ali El Hibri, il responsabile del fondo governativo per la ricostruzione delle città di Bengasi e Derna, Ali Abdel Afees, nonché membri dell'accademia, esperti, tecnici e funzionari del municipio, unitamente ad investitori pubblici e privati, imprenditori libici e internazionali e rappresentanti delle organizzazioni internazionali.
Nel corso del convegno sono previste presentazioni da parte di accademici ed architetti italiani esperti di restauro, urbanistica, storia dell'architettura, appartenenti alle università di Brescia, Roma La Sapienza e Venezia, nonché all'associazione di amicizia e cooperazione Italia Libia e alla Regione Emilia Romagna. Durante il convegno sarà anche svolta una presentazione sulla filiera del restauro Made in Italy, dalla tradizione all'innovazione a cura di AssoRestauro, Ance, Cna, Oice. Il convegno intende propiziare un partenariato più stretto tra Sistema Italia e autorità libiche per facilitare la ricostruzione della città vecchia di Bengasi in modo rispettoso degli stilemi architettonici del passato, della originaria funzione economica e sociale del luogo, al tempo stesso mettendo a disposizione della ricostruzione le più moderne metodologie costruttive e dei materiali, con uno sguardo ai temi della sostenibilità e accessibilità. Le aree del centro storico di Bengasi, dell'adiacente quartiere di Sabri e delle corniche di fronte al mare, racchiudono gli edifici di maggiore pregio storico e architettonico, in gran parte risalenti all'epoca ottomana e a quella italiana. Si tratta di circa 170 edifici, una parte dei quali distrutti ed altri severamente danneggiati dalle vicende belliche del recente conflitto in Libia. Tra di essi vi è anche lo storico Palazzo di Al Manar, da cui fu proclamata l'indipendenza della Libia nel 1951, oltreché la sede consolato generale d'Italia, proprietà italiana, il cui grande edificio ha subito danni ingenti ed è al momento inagibile.
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