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Immagine del redattoreroberto roggero

Italia-Iraq: cooperazione a tutto campo

Talal Khrais, Baghdad - La cooperazione fra Italia e Iraq si conferma essere un rapporto dedicato a diversi settori. In generale, la cooperazione fra i due Paesi si articola in tre ambiti principali: umanitario, sicurezza e protezione dei siti e dei beni archeologici e artistici. L’obiettivo degli interventi guidati dall’Italia nei diversi settori è quello di ricostruire un Iraq capace di amministrare efficacemente le sue incredibili ricchezze storiche, garantire un elevato grado di sicurezza alla sua popolazione e di diventare un terreno fertile per futuri investimenti e collaborazioni economiche.

L’Italia, impegnata già da lungo tempo nel settore della cooperazione specie in ambito di tutela e gestione del patrimonio archeologico e museale, in coincidenza con l’emergere della crisi umanitaria, cerca con i suoi progetti di cooperazione di contribuire a risollevare le sorti del Paese.

Nel 2016, il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale si è impegnato ulteriormente garantendo a tali associazioni altri fondi per un totale di un milione e mezzo di euro. Inoltre, l’Italia ha contribuito con le proprie donazioni a finanziare numerosi progetti delle principali agenzie delle Nazioni Unite che operano in Iraq (UNICEF, UNHCR, WFP) per garantire supporto psicologico e assistenza materiale a tutte le minoranze etniche e religiose che, con l’avvento dello Stato Islamico, sono in estremo pericolo di sopravvivenza.

L’Italia è presente in Iraq in ossequio delle decisioni prese al Vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO tenuto a Istanbul il 28 giugno 2004. Fra i compiti principali, fornire assistenza e sostegno, addestramento, consulenza e mentoring nel settore della formazione della Iraqi Security Force (ISF), allo scopo di aiutare l’Iraq a sviluppare un sistema di sicurezza efficace, democratico, duraturo, multi etnico e indipendente, in linea con gli standard internazionali.

Nell’ambito dell’attività di ricostruzione dell’Iraq, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri della NATO hanno offerto all’allora Governo Provvisorio Iracheno l’assistenza per l’addestramento delle Forze di sicurezza. Nell’ambito di tale missione il personale italiano è incaricato della conduzione dei corsi di addestramento per il personale delle Forze di Polizia irachene, nonché della formazione a tutti i livelli del personale di staff delle Forze Armate irachene.

La missione italiana opera presso il Comando della missione a Baghdad e con gli istruttori dell’Arma dei Carabinieri impiegati quali addestratori dell’Iraqi Federal Police e Oil Police a Camp Dublin. Due Ufficiali superiori operano, infine, presso il Ministero della Difesa iracheno con compiti, rispettivamente, di ufficiale advisor del ministero della difesa e di ufficiale di collegamento con il Comandante delle Forze navali irachene.

A seguito dell’accettazione da parte della NATO della richiesta del Primo Ministro iracheno di supporto nel settore dell’addestramento e formazione, é stato dispiegato, nell’ambito della NATO Training Mission in Iraq, un contingente italiano la cui consistenza e’ al momento stabilita in circa settanta militari; 14 Paesi (13 aderenti alla NATO e 1 al Partenariato per la Pace) partecipano alla missione con loro personale. L’attività è iniziata nel corso dell’operazione Antica Babilonia – condotta nell’ambito dell’operazione Iraqi Freedom – conclusa nel dicembre 2006 con l’ultimo ammainabandiera del Contingente italiano a An Nassiriyah.

Nel settore della sicurezza, attraverso la missione della Task Force dei Carabinieri, l’Italia sta attivamente ed efficacemente contribuendo all’addestramento del personale militare locale, che viene formato in diversi ambiti: dalle strategie di disinnesco degli ordigni non esplosi alle tecniche di protezione dei civili in caso di esplosioni o interventi di cecchini.

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