Nello scenario mondiale l’Europa traballa. I segnali sono chiari: le difficoltà aumentano e quanto si sta facendo non sembra risolutivo. Perché l’Europa si è chiusa su se stessa? Perché sembra non avere delle iniziative rilevanti? Gli obiettivi da sanare nel vecchio Continente, piuttosto in crisi, non sono pochi. Riguardano aspetti politici, economici, morali e di sicurezza. In questo contesto è doveroso ricordare che misure poco favorevoli prese nei confronti di altri paesi, partner di grande interesse come l’Iraq, la Libia, la Repubblica Islamica dell’Iran e la Siria, si riflettono negativamente sull’economia europea e italiana. La Federazione Russa sta dimostrando la capacità di saper sfruttare i vuoti prodotti dal caos generale, nonostante le dure sanzioni e l’isolamento subiti. Quindi troviamo il Presidente Vladimir Putin in grado di dialogare con coloro che combattono in Siria, e se necessario, tenterà di mediare per risolvere la frattura politica tra l’Arabia Saudita e la Repubblica Islamica dell’Iran. Il Presidente russo conferma: “Se verrà richiesto, in qualche modo, il nostro coinvolgimento per mediare, siamo pronti a fare di tutto affinché la crisi venga liquidata nel più breve tempo possibile”. Con questa premessa la Russia riuscirà negli intenti perché ha tutte le porte aperte, tranne una: la Turchia che l’ha espressamente voluta umiliare sul territorio siriano abbattendo il Sukoi 24, e non solo, ha sostenuto i gruppi che hanno abbattuto l’aereo civile sul Sinai. L’Europa? Perde l’orientamento? È opportuno non dimenticare, anche, che i rapporti tra l’Arabia Saudita e la Repubblica Islamica dell’Iran sono modificati, il risentimento si percepisce in tutto il Medio Oriente e ostacola il processo di pace in Siria, turba il Libano, e in Yemen dove da mesi è in atto una drammatica guerra. Stati Uniti e Federazione Russa hanno raggiunto un’intesa e questa favorevole condizione non deve essere turbata dalla tensione tra Arabia Saudita e Repubblica Islamica dell’Iran. Per ora, l’esecuzione dell’Imam sciita Nimer Baqr el Nimer aggiunge un altro tassello ai problemi diplomatici e politici che l’Arabia Saudita e la Repubblica Islamica dell’Iran vivono. Può servire un’esecuzione a consolidare il potere dei leader religiosi wahabiti? I due Paesi apprezzano saggiamente gli sforzi della Federazione Russa, e alcuni segnali incoraggianti vengono dagli iraniani che, fin dall’inizio della crisi con l’Arabia Saudita, hanno cercato di perseguire una posizione moderata e di buon senso pur di contenere l’escalation del conflitto. Anche il Ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, ha proposto ai sauditi una mediazione da parte della Russia, dell’Iraq e di altri Paesi, oppure, in alternativa, sedersi direttamente al tavolo dei negoziati e risolvere, finalmente, lo scontro creato artificialmente. Senza dubbio, l’Europa e l’Italia potrebbero svolgere una funzione positiva se avessero l’intenzione di affermare un’identità e un ruolo europeo nella Regione, in quell’area geografica particolarmente martoriata. Inoltre, si metterebbe fine alla crescente tensione del terrorismo che non contagia solo l’Europa.
Paola Angelini-Roma, Talal Khrais-Roma, Amer Abou Ferraj-Latakia
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