
Patrizia Boi (Assadakah News) - La visita di Stato del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, in Italia ha segnato un momento storico non solo per le relazioni economiche e strategiche tra i due Paesi, ma anche per la cooperazione culturale. Durante il Business Forum Italia-Emirati, tenutosi a Roma il 24 febbraio 2025, è stato firmato un memorandum d’intesa tra i ministri della Cultura dei due Paesi, Alessandro Giuli e Salem Khaled bin Kalid Al Qassimi, che sancisce una partnership strategica per la promozione e la tutela del patrimonio culturale in Africa e nei Paesi arabi. Questo accordo rappresenta un tassello fondamentale del Piano Mattei per l’Africa, lanciato dal governo italiano nel gennaio 2024, e riflette l’importanza della cultura come motore di crescita sostenibile e dialogo internazionale.
Rammentiamo che il Piano Mattei è un’iniziativa strategica che ha l’obiettivo di costruire un nuovo partenariato tra l’Italia e i Paesi africani. Il nome del piano richiama Enrico Mattei, ex presidente dell’ENI scomparso nel 1962, noto per il suo approccio innovativo e collaborativo verso l’Africa, basato su un modello di cooperazione paritaria e non di mero sfruttamento delle risorse.

Il piano si propone di ridefinire il rapporto tra l’Italia e l’Africa, allontanandosi da un approccio predatorio e puntando invece su una cooperazione sostenibile e mutualmente vantaggiosa. I pilastri principali su cui si concentra il Piano Mattei sono:
Istruzione: Promuovere l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale.
Agricoltura: Sostenere lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare.
Salute: Migliorare l’accesso ai servizi sanitari e alle cure mediche.
Energia: Favorire la transizione energetica, con un focus sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
Acqua: Garantire l’accesso all’acqua potabile e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’obiettivo generale è quello di creare una linea di cooperazione che contribuisca allo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani, riducendo al contempo le cause profonde della migrazione irregolare.
L’importanza della cultura per l’Italia

L’Italia, culla della civiltà occidentale, è un Paese che vanta un patrimonio culturale unico al mondo. Con 55 siti UNESCO, migliaia di musei, chiese, monumenti e opere d’arte, l’Italia è custode di una parte significativa dei Beni Culturali dell’Umanità. Dai capolavori di Leonardo da Vinci e Michelangelo alle rovine dell’antica Roma, passando per le città rinascimentali e i borghi medievali, l’Italia è un museo a cielo aperto.
La cultura italiana non è solo un tesoro del passato, ma anche un asset strategico per il futuro. Il settore culturale e creativo rappresenta il 6% del PIL nazionale e genera milioni di posti di lavoro. Inoltre, la cultura è un potente strumento di soft power, che permette all’Italia di rafforzare la sua influenza a livello globale.
Con il recente Decreto Cultura, approvato dal Parlamento italiano, il governo ha istituito un’Unità di Missione dedicata alla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Questo strumento è fondamentale per promuovere progetti di tutela, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale, ma anche per favorire lo scambio di competenze e conoscenze.
Gli Emirati Arabi Uniti: un gigante economico alla ricerca di radici culturali

Gli Emirati Arabi Uniti, nati come federazione nel 1971, sono uno Stato giovane che ha raggiunto traguardi straordinari in campo economico, tecnologico e ingegneristico. Con città come Dubai e Abu Dhabi, simboli di modernità e innovazione, gli Emirati sono diventati un hub globale per il commercio, il turismo e la finanza.
Tuttavia, la rapida crescita economica ha lasciato un gap culturale che gli Emirati stanno cercando di colmare. Negli ultimi anni, il Paese ha investito miliardi di dollari in progetti culturali ambiziosi, come il Louvre Abu Dhabi, il Museo del Futuro e la Biennale di Sharjah. Queste iniziative mirano non solo a promuovere l’arte e la cultura, ma anche a costruire un’identità nazionale più solida e radicata.
La partnership con l’Italia rappresenta un’opportunità unica per gli Emirati di attingere alla millenaria esperienza culturale italiana e di sviluppare competenze nel campo della conservazione, del restauro e della gestione del patrimonio.
Come ha sottolineato il ministro Giuli:
«La cultura crea ponti e abbatte barriere tra i popoli. Questo accordo afferma la centralità dell’Italia nel dialogo culturale internazionale e nella ricerca di equilibri necessari nel mondo contemporaneo».
L’accordo Italia-Emirati: obiettivi e progetti

Il memorandum d’intesa firmato a Roma prevede una collaborazione bilaterale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale in Africa e nei Paesi arabi con una serie di punti chiave:
Restauro e conservazione: a) Interventi di restauro di monumenti, edifici e opere d’arte. b) Conservazione e musealizzazione di siti archeologici. c) Iscrizione di siti culturali nelle liste del Patrimonio UNESCO.
Formazione e scambio di competenze: a) Programmi di formazione e tirocinio per funzionari di governo e operatori culturali dei Paesi africani e arabi. b) Collaborazione con istituzioni italiane come l’Istituto Centrale per il Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Promozione delle arti contemporanee: a) Iniziative congiunte per la promozione del cinema, della moda, del design e delle arti visive. b) Sostegno alla creatività giovanile e alle start-up culturali.
Cooperazione con l’Africa: a) Progetti di sviluppo sostenibile basati sulla cultura come motore di crescita. b) Rafforzamento dei legami tra il Mediterraneo e l’Africa subsahariana.
L’accordo Italia-Emirati non è solo una partnership culturale, ma anche un patto strategico che riflette la visione comune dei due Paesi. Per l’Italia, rappresenta un’opportunità per esportare il proprio modello di gestione del patrimonio e rafforzare la propria presenza nel Mediterraneo e in Africa. Per gli Emirati, è un passo verso la costruzione di un’identità culturale più solida e la promozione di un’immagine internazionale basata non solo sull’economia, ma anche sull’arte e la cultura.
Come ha ricordato Enzo Benigni, presidente di Elettronica, durante il Forum:
«Ogni giovane senza lavoro e cultura è un potenziale terrorista».
Questa frase, attribuita al padre dello sceicco Mohammed, sottolinea l’importanza della cultura come strumento di prevenzione della radicalizzazione e di promozione della pace.
Altri accordi significativi: energia, ricerca e cooperazione con l’Africa
Oltre all’accordo culturale, la visita di Stato ha portato alla firma di oltre 40 memorandum che coprono una vasta gamma di settori, tra cui energia, ricerca scientifica e cooperazione con l’Africa. Questi accordi riflettono una visione comune di sviluppo sostenibile e innovazione.
Energia e sostenibilità
Eni e ADNOC: Rafforzamento della partnership nel settore dell’energia pulita, dell’idrogeno e delle tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS).
Intesa Sanpaolo e Masdar: Collaborazione per finanziare progetti green in Italia e nei Paesi del Mediterraneo.
Ricerca scientifica e alta formazione
Collaborazione tra Italia ed Emirati: Scambio di competenze, co-finanziamento di progetti di ricerca e formazione di giovani ingegneri e scienziati.
Cooperazione con l’Africa
Progetti culturali e infrastrutturali: Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale africano, con interventi di restauro e conservazione.
La firma del memorandum d’intesa tra Italia ed Emirati Arabi Uniti rappresenta un momento storico per la cooperazione culturale internazionale. In un mondo sempre più diviso da conflitti e tensioni, la cultura si conferma come un ponte tra i popoli, un linguaggio universale che supera confini e differenze.
Per l’Italia, questo accordo è un’opportunità per valorizzare il proprio patrimonio e rafforzare il proprio ruolo di leader culturale globale. Per gli Emirati, è un passo verso la costruzione di un’identità più radicata e consapevole. Insieme, i due Paesi possono contribuire a creare un futuro in cui la cultura sia non solo un tesoro da preservare, ma anche una forza per lo sviluppo e la pace.
Con un potenziale di investimenti di 40 miliardi di dollari, la partnership Italia-Emirati si conferma come una delle più promettenti a livello globale, capace di creare opportunità economiche, culturali e sociali per entrambi i Paesi e per le regioni con cui collaborano, in particolare l’Africa e il Mediterraneo allargato.
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