Marwa al Khayal - In questi ultimi giorni, in diverse città italiane, soprattutto a Napoli e nella capitale, si sono svolte manifestazioni di rigetto dell'aggressione e dell'assedio in corso contro Gaza da parte delle truppe di occupazione israeliane.
A Roma, per la seconda volta in una settimana, nonostante la pioggia, la comunità palestinese, le comunità arabe, le organizzazioni pacifiste italiane e alcuni sindacati hanno organizzato una manifestazione che ha visto una grande partecipazione di pubblico, soprattutto da parte di giovani provenienti da diverse università italiane, e con l’adesione della associazione italo-araba Assadakah e l’Unione delle Comunità Arabe.
Sono stati urlati slogan contro l'aggressione israeliana e si è chiesto alla comunità internazionale di punire Israele come Paese che ha commesso crimini contro l'umanità. Nonostante le restrizioni imposte dalle autorità e la limitazione delle manifestazioni in zone lontane dai centri decisionali, in molte città vengono organizzati seminari di solidarietà con il popolo palestinese, in cui i partecipanti esprimono la loro denuncia della guerra israeliana nella Striscia di Gaza.
La protesta in particolare rappresenta una posizione che denuncia il trattamento riservato da un gran numero di media occidentali che promuovono la narrativa israeliana e sono ciechi di fronte ai crimini che si verificano nella Striscia di Gaza assediata.
Alla manifestazione di Roma ha partecipato Hajja Zainab Ismail, presidente del consiglio di amministrazione della moschea Al-Huda, che ha affermato: "Siamo qui per condannare il genocidio del popolo palestinese a Gaza. Sono stati uccisi più di 3.700 martiri, di cui 800 bambini, siamo qui per risvegliare la coscienza globale. Quello che stiamo facendo è il minimo che possiamo per sostenere il tenace popolo palestinese. Non possiamo restare a guardare di fronte all'uccisione di bambini che avviene ogni giorno. Da 17 anni, il popolo palestinese di Gaza è sotto assedio, ma dov'è l'Europa? Dove sono le organizzazioni per i diritti umani”.
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