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Italia - Celebrazioni fine Ramadan

Immagine del redattore: Elisabetta PetrolatiElisabetta Petrolati



Foto del giornalista Mohamed Youssef
Foto del giornalista Mohamed Youssef

Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - In tutto il mondo i fedeli musulmani hanno festeggiato la fine del Ramadan. Il digiuno è stato interrotto con preghiere e ringraziamenti; molti di questi raduni si sono conclusi con manifestazioni e iniziative per la Palestina.

Diamo riscontro di alcune città.

A Roma, dall’alba del 30 marzo, i musulmani della capitale hanno celebrato con fervore l’Id al-Fitr, la festività che segna la fine del mese sacro. Le celebrazioni hanno attraversato la città, dal quartiere Marconi a Ostia, passando per Togliatti e Centocelle. Grandi raduni, in un’atmosfera di gioia e riflessione sono stati organizzati in diverse zone della città, tra cui Torpignattara, Marconi, Laurentina, Casilina e Parioli, dove si trova la grande Moschea che ha accolto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e diversi ambasciatori arabi.

A Napoli in settemila in piazza Garibaldi per fine Ramadan. “I musulmani celebrano con gioia e ringraziamento la conclusione del loro digiuno. È un giorno di festa nel quale bisogna essere felici e tutti hanno diritto di gioire, - ha asserito Amar Abdallah, imam della Comunità islamica di Napoli - il nostro pensiero va ai bambini di Gaza che oggi, in un giorno di festa, si ritrovano senza genitori o senza casa. Per l’ingiustizia sionista, davanti agli occhi del mondo. Una pazzia assoluta, anche nostra che stiamo permettendo tutto questo: dove sono le Nazioni Unite? In questo giorno ricordiamo il nostro dovere di predicare giustizia in ogni luogo”.


A Milano migliaia di persone si sono ritrovate, fin dal primo mattino del 30 marzo, con la preghiera della Martesana, a nord della città e a sud in via De Nicola e a Brescia in via Corsica, accanto alla moschea. Una preghiera che ha creato, per l’arrivo di molte persone, qualche disagio al traffico e sollevato proteste della Lega e Fdl.

Anche a Torino migliaia di persone hanno partecipato alla preghiera per la fine del Ramadan nella zona di Borgo Dora, sotto la tettoia di un’ex area industriale diveuta parco presente alla cerimonia il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Al termine della preghiera si è costituito un corteo di centinaia di persone per la Palestina.

A Prato, nel cortile della parrocchia di san Domenico, i fedeli musulmani hanno deciso di andare a ringraziare il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, per aver concesso loro lo spazio. Così, nella centralissima piazza Duomo, gli Imam del centro islamico bengalese di Prato hanno bevuto un caffè insieme ad alcuni membri della comunità e al vescovo, seduto al tavolini di un bar. “Di fronte abbiamo due possibilità: o continuare con le pulizie etniche e religiose come abbiamo fatto nel passato e come avviene ancora in qualche parte del mondo - ha affermato il Monsignore - oppure andare oltre quello che è stato, non sentirsi nemici e capire che questa Terra ci è data a tutti perché l’abitiamo nella giustizia, nell’amore e nella pace".


Un lungo corteo per le vie di Oneglia, Imperia, è stato organizzato al termine della preghiera di fine Ramadan, tenutasi, come ormai da tradizione all’anfiteatro della Rabina. “Oggi è una giornata di festa per la fine del Ramadan e la dedichiamo in particolare ai nostri fratelli e sorelle in Palestina, principalmente a Gaza, che sono vittime del genocidio, - ha affermato Roberto Hamza Piccardo, esponente di spicco della comunità musulmana in Italia - oltre alla nostra comunità di musulmani, composta anche da molti turchi e bengalesi, al corteo hanno partecipato pure cittadini contrari ai bombardamenti e associazioni dell’area sociale alternativa”.

A Cuneo migliaia di persone si sono riunite al palazzetto dello sport di san Rocco Castagaretta per un momento di preghiera e condivisione. Hanno portato il loro saluto la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, la consigliera regionale Avs Giulia Marro e Gigi Garelli, presidente dell’associazione e dialogo interreligioso Orizzonti di pace. “Un segno di vicinanza e solidarietà alla comunità musulmana del territorio - ha spiegato la consigliera regionale - con un pensiero in modo particolare al popolo palestinese, a chi si trova nella striscia di Gaza, costretto a sopravvivere in condizioni drammatiche a causa della violenza del genocidio in corso.”

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